Avezzano. nei comuni della Valsesia: Balmuccia, Borgosesia, Civiasco, Crescentino, Fontanetto Po,Gattinara, Lamporo, Scopa , Scopello, Varallo.16 compagnie italiane ed estere , 20 repliche e la presenza di 1864 spettatori. Edizione di grande successo, spettacoli e pubblico di altissima qualità che in 16 anni di festival a selezionare con spirito critico, a saper decretare con criterio lo spettacolo meritevole del proprio favore e a suggerire alla direzione altri premi.
Ringraziamenti a tutti gli artisti, alla Regione Piemonte, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, all’Unima Italia, ai mass media e ai comuni di Balmuccia, Borgosesia, Civiasco, Crescentino, Fontanetto Po,Gattinara, Lamporo, Scopa , Scopello, Varallo.
I VINCITORI DELLA SEDICESIMA EDIZIONE
Premio del pubblico allo spettacolo dal vivo assegnato a “LA CERVA FATATA”, compagnia Teatro dei Colori di Avezzano. Rappresentato nel settecentesco Teatro Sociale di Balmucia (VC) il 30 giugno e il 1° luglio 2023.
Premio migliore attore/attrice a: Simone Babetto per lo spettacolo “La Regina dell’Acqua”. Compagnia “Gli Alcuni” di Treviso. Rappresentato nel cortile del Palazzo dei Musei di Varallo l’8 luglio 2023.
Premio migliore scenografia allo spettacolo: “LE CITTA’ INVISIBILI”, compagnia Teatro Blu di Varese. Rappresentato al Teatro Lux di Gattinara il 30 giugno 2023.
Premio Fedeltà per il pubblico, Per aver seguito il maggior numero di spettacoli a MICHELLE LOMARTIRE di Vigevano.
Menzione speciale all’artista: MARTIN STIGOL, per lo spettacolo “Carezza per un gigante”, Compagnia Progetto Zattera di Varese, per la qualità dei suoi interventi di animazione in condizioni anche molto difficili.
Le premiazioni verranno effettuate durante il Festival 2024.
I direttori artistici
Giuseppe Cardascio e Salvatore Varvaro
La Cerva Fatata
racconti di mirabilie, meraviglie e metamorfosi
Tratto da Lo Cunto de Li Cunti di Giambattista Basile
Attrice Protagonista Rossella Celati
Animazione pupazzi Valentina Franciosi
Voci e racconti Daniela Calò
Regia e drammaturgia Valentina Ciaccia
Spazio scenico, pupazzi, racconto multimediale Teatro dei Colori
Illustrazioni originali Ilaria Meli
Direzione artistica Gabriele Ciaccia
Presidente Gabriella Montuori
Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille è una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana, scritte da Giambattista Basile pseudonimo anagrammatico: Gian Alesio Abbattutis, edite fra il 1634 e il 1636 a Napoli L’opera, nota anche con il titolo di Pentamerone (cinque giornate), è costituita da 50 fiabe , raccontate da 10 novellatrici in 5 giorni. Un impegnativo lavoro condotto dalla drammaturga e regista Valentina Ciaccia a confronto con uno dei testi sacri della letteratura europea.
In una piazzetta piena di gioiosa confusione, una giovane inizia a raccontare una storia, e nel racconto si trasforma in una vecchia, in una maga, in una principessa, in un giullare ridanciano e scostumato!
E dalla piazzetta chiassosa eccoci trasportati nel folto del bosco, nella casa dell’orco, nel castello di cristallo in fondo al mare… Mirabilie meraviglie e metamorfosi, tratte dal racconto che ha generato tutti gli altri racconti, dalla luce all’ombra, e poi di nuovo, dall’oro alla fuliggine, dall’alto al basso, dall’ingiustizia alla giustizia. Sulla scena un libro coloratissimo prende vita e i personaggi si trasformano in un modo nuovo ed antico: i principi sono volpi, le gatte sono cenerentole, le statue prendono vita, le addormentate non si vogliono svegliare. Da ogni metamorfosi nasce una storia, ogni cambiamento porta alla crescita e alla scoperta. Nel fluire dei ritmi e dei ricordi, musiche antiche diventano moderne, pupazzi colorati rispondono, accompagnano, fanno scherzetti e magie, e ci trasportano nel viaggio infinito del teatro, che unisce sempre il servo e il re, che redarguisce i padroni e premia i fanciulli, che ci fa ridere del riso saggio, leggero e ironico, che ci aiuta a superare con uno slancio di immaginazione e creatività ogni momento triste, ed in un battibaleno, ci fa viaggiare sulle ali delle fate della nostra fantasia.
Con un linguaggio moderno e semplice per ogni bimbo, che non dimentica però il suono e la musicalità della lingua Napoletana in tutto il suo farsi magico e furbetto, epico e sacro, canzonatorio e cantante, uno spettacolo che nasce dal ricordo di un teatro alto e basso, fatto per i principi e per i piccirilli.