Avezzano. Faccia a faccia tra le parti sociali e i sindaci marsicani sulla vicenda degli esuberi al Consorzio acquedottistico marsicano. La Filctem- Cgil, la Uiltec – Uil e la Femca – Cisl hanno inviato una nota a tutti i primi cittadini soci del Cam per chiedergli un incontro urgente. “Considerando le condizioni ormai insostenibili in cui versano tutti i lavoratori del CAM S.p.a.”, hanno spiegato le parti sociali in una nota, “che nonostante, apprendano, solo dagli organi di informazione, quale potrebbe essere il loro futuro occupazionale, continuano inspiegabilmente, con responsabilità e determinazione, a svolgere il proprio lavoro al fine di continuare a garantire il servizio agli utenti nonostante si trovino in grande difficoltà e vista la richiesta di incontro del 11/03/2013 – PROT. 9517 in cui si esortava l’A.D. e Direttore Generale Ing. Luca Erminio Ciarlini ad accogliere la richiesta di un tavolo di concertazione, la risposta del 24/04/2013 – PROT. 964 da parte dell’A.D. e
Direttore Generale Ing. Luca Erminio Ciarlini in cui affermava che avrebbe coinvolto le delle OO.SS. solo dopo l’approvazione, da parte dei Sindaci, del piano industriale da Lui redatto e che prevede anche il licenziamento di circa 25 dipendenti, violando palesemente gli l’Art. 28 della L.300/1970 e Art. 5 del CCNL, la conseguente diffida stragiudiziale da parte delle OO.SS. per violazione del 22/04/2013 degli Art. 28 della L.300/1970 ed Art. 5 del CCNL – PROT. 9517 e la dichiarazione dello stato di agitazione firmata all’unanimità dei partecipanti dell’assemblea dei lavoratori svoltasi il 24/04/2013 si invitano tutti i soci Sindaci a partecipare all’incontro fissato per giovedì 2 maggio alle 15.30 per condividere soluzioni alternative che escludano nel modo più assoluto eventuali esuberi che comprometterebbero irrimediabilmente l’erogazione del servizio a discapito degli utenti. Eventuali rifiuti di partecipazione saranno considerati palese espressione di mancanza di volontà propedeutica alla risoluzione dell’attuale crisi che comporterebbe, nel rispetto delle regole dello stato di agitazione, ogni azione possibile al fine della difesa del posto di lavoro”.