Rocca di Mezzo. Eleonora Saggioro da 24 anni gestisce il Rifugio Sebastiani. A quota 2102 metri, nel Comune di Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila, nel cuore del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, il Rifugio Sebastiani è ogni giorno frequentato dagli appassionati di montagna che amano i sentieri dell’Altopiano delle Rocche per le loro passeggiate e escursioni.
Montanari, più o meno esperti, famiglie anche con i bambini, continuano a scegliere lo stile essenziale con cui viene tenuto il Rifugio, che ha una storia lontanissima nel tempo, preziosa.
“I rifugi di montagna sono luoghi preziosi e rari, solidi e fragili. È bello scoprirli, visitarli, viverli, ma anche proteggerli e rispettarli. Sono presenze vive che raccontano di persone che hanno reso possibile, oggi, la nostra presenza lì”, si legge nella presentazione del Rifugio sul sito in cui è possibile trovare tutti i contatti anche per prenotare una notte in quota.
Iscritta al Cai di Roma da quando aveva 16 anni, Saggioro ha scelto la vita del Rifugio e ne ha fatto la sua professione. Pacata, competente, precisa e attenta, continua a tenere aperte le porte di quel Rifugio nato per facilitare l’escursione sul Monte Velino, per poi essere costruito al Colletto di Pezza. L’inaugurazione risale al 22 ottobre del 1922.
Abbiamo raggiunto il Rifugio salendo lungo il sentiero che parte ai Piani di Pezza (1A). Lungo il cammino tanti appassionati del trekking. Ci incuriosisce una giovane studentessa. Di fianco allo zaino, sulle spalle, ha una busta con i rifiuti. “Certo che li riportiamo giù”, spiega, “ci sembra il minimo”. Tutti i gruppi incontrati erano ben equipaggiati. Il sentiero perfettamente segnato.
Abbiamo incontrato Eleonora al tramonto di un pomeriggio d’estate. Il volto un po’ stanco di chi non si ferma mai. E l’immancabile accoglienza di una “donna di montagna”.
L’INTERVISTA