Avezzano. Il prossimo 10 maggio 2022, alle 18, all’interno della Sala Capitolare del Senato, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, P.zza della Minerva, 38 – Roma, si terrà la presentazione de “L’Esperienza di una vita. Nel cuore delle istituzioni senza dimenticare mai le origini”, il libro di Giovanni Santilli, edito da Europa Edizioni.
Dopo i saluti di Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Finanza e Tesoro del Senato della Repubblica, ne discuteranno il ministro Andrea Orlando, il presidente Massimo D’Alema, il gen. Leonardo Tricarico, il giornalista Alessandro de Angelis, la sociologa Elettra Santori, il segretario del PD abruzzese Michele Fina e l’autore Giovanni Santilli.
Attraverso la storia di un uomo è possibile ripercorrere l’intera storia dell’Italia repubblicana. È questo il caso di Giovanni Santilli la cui vicenda si intreccia costantemente con la storia politica e sociale del nostro Paese dal secondo dopoguerra a oggi. Figlio di una famiglia di contadini e pastori abruzzesi dalle forti tradizioni antifasciste, si inoltra giovanissimo nella lotta politica a partire dalle rivendicazioni dei contadini del Fucino nel pieno delle agitazioni che costellarono la riforma agraria degli anni Cinquanta. Da queste prime esperienze, divenne ben presto un dinamico quadro dirigente del PCI, prima locale e poi nazionale, mettendo a disposizione dell’idea progressista, ma anche dell’approfondimento giornalistico e imprenditoriale, le sue esperienze e competenze maturate sul campo.
Una vita interamente dedicata, con umiltà e dedizione, al miglioramento delle condizioni degli ultimi come protagonista di primo piano della vita nazionale e istituzionale che lo ha portato a collaborare con personalità come Achille Occhetto, Massimo D’Alema e Marco Minniti.
Questo libro è la storia di un uomo nei passaggi più delicati della storia repubblicana, della quale emergono retroscena e sfumature spesso ignorate dal grande pubblico, qui riferite con lo sguardo del testimone attento alla dimensione politica ma anche a quella umana.
Ma è anche esempio di come un uomo dalle umili origini possa migliorare la propria condizione migliorando quella degli altri, mettendo a disposizione di tutti le proprie competenze come avviene attualmente tramite la Fondazione Intelligence Culture and Strategic Analysis di cui è cofondatore. È il libro di chi, pur avendo forti radici nel passato, non ha mai smesso di guardare al futuro e al mondo con spirito critico e innovativo e, soprattutto, senza dimenticare le proprie origini.
L’introduzione del libro è stata curata da Massimo D’Alema: “Il racconto che egli fa della sua vita è fresco e dà la sensazione di un uomo che si guarda indietro senza rimpianti e senza rancori. Giovanni ricostruisce con spirito di verità anche i passaggi più delicati e per chi volesse leggere in modo onesto questa sua testimonianza al di sopra di ogni sospetto vi troverebbe la conferma della infondatezza di alcune delle leggende nere che hanno pervicacemente avvelenato la politica italiana”.
La prefazione, invece, vede la firma di Alessandro De Angelis, vicedirettore dell’HuffPost: “Qualcuno era comunista, parafrasando Giorgio Gaber, perché era nato in Abruzzo, anzi nell’Abruzzo profondo e contadino. Quello che fu dei ‘cafoni’ di Silone, contadini sfruttati e per secoli abituati a una condizione di subalternità e miseria: ‘Le ingiustizie più crudeli – scriveva Silone – vi erano così antiche da aver acquistato la stessa naturalezza della pioggia, del vento e della neve. La vita degli uomini, delle bestie e della terra sembrava così racchiusa in un cerchio immobile’. Ed era comunista perché poi, con le prime lotte contadine degli anni Cinquanta, il cerchio si rompe e, con esso, il senso di ineluttabilità di questo destino”.
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