Avezzano. Si è concluso oggi con l’ascensione al monte Velino, iniziata in notturna, il tradizionale Modulo Movimento in Montagna estivo del 9° reggimento Alpini della brigata alpina Taurinense dell’Esercito. Intenso il programma degli Alpini di stanza all’Aquila, nel quadro dell’addestramento alla verticalità, mirato a potenziare le capacità di vivere, muovere e combattere in quota e in piena autonomia, caratteristiche delle Truppe Alpine dell’Esercito.
Le attività – alle quali hanno preso parte numerosi giovani appena assegnati al reggimento – sono iniziate il 10 luglio scorso con l’arrivo e l’allestimento della base presso il comune di Morino. Nei giorni successivi l’escursione all’Eremo di Santa Maria della Ritornata, la salita al Rifugio “La Liscia”, e l’ascensione al Peschio delle Ciavole (Dislivello in salita 1200 m). La prima settimana si è chiusa venerdì 14 con la marcia al Pizzo Deta, con partenza da località Rendinara, coprendo un dislivello in salita di 1020 m, mentre la giornata di sabato è stata dedicata al defaticamento, lungo l’anello “Zompo lo Schioppo”.
Lunedì 17 la compagnia si è spostata a Massa d’Albe, e per gli Alpini l’attività ha compreso marcia e visita all’area archeologica “Alba Fucens”, una tra le più grandi ed importanti colonie create dai romani in età repubblicana. Martedì l’ascensione al Rifugio Telespazio, preceduta dal trasferimento al Valico di Fonte Capo la Maina, mentre il giorno successivo c’è stata la salita alla Grotta di San Benedetto, alla quale ha partecipato il generale Enrico Fontana, comandante della Taurinense, venuto dal Comando di stanza a Torino così come la Fanfara della Brigata, che mercoledì stesso si è esibita in piazza Risorgimento ad Avezzano, su iniziativa della Sezione Abruzzi dell’Associazione Nazionale Alpini, richiamando un folto pubblico.
Giovedì 20 l’alzabandiera e la commemorazione dei caduti presso il comune di Massa D’Albe, per poi prepararsi alla marcia più impegnativa, l’ascensione al Monte Velino, la cima più elevata dell’omonimo massiccio appenninico (2487 m), nei pressi del confine geografico tra l’Abruzzo il Lazio orientale. Gli Alpini sono partiti all’una di notte di venerdì 21 da Chiesa di Santa Maria in Valle, a Rosciolo dei Marsi e hanno coperto i 1400 m di dislivello del sentiero in circa 4 ore, rientrando sullo stesso itinerario in 3 ore.