Avezzano. Sono giornate di attesa, di apprensione e di forte tensione, quelle che stiamo vivendo da domenica, quando Tonino, Valeria, Gianmarco e Gian Mauro sono usciti di mattina presto per fare un’escursione sul monte Velino, come già fatto in passato. Hanno lasciato le macchine a Casale da Monte e sono saliti sulla montagna più cara agli abitanti di questa terra. Poi il silenzio. Di loro non sappiamo più niente.
Da domenica sera tutta la Marsica è col fiato sospeso, in attesa di avere al più presto notizie sui quattro amici. In città si respira un’aria surreale e l’intera comunità si è raccolta in preghiera, nella speranza di sapere al più presto cosa sia loro accaduto. Sul web si rincorrono messaggi di sostegno, di supporto reciproco tra parenti e amici, semplici conoscenti e chi, in queste drammatiche ore, vive l’angoscia di una vicenda che ha colpito l’intera comunità. Tutti, nessuno escluso, guardano al gigante che domina la Marsica, rivolgendosi a lui in prima persona per chiedergli di proteggere – con un abbraccio simbolico – i quattro escursionisti.
L’affetto, l’amore della città e dell’intero territorio è tutto per loro, e per i tantissimi soccorritori che non si stanno risparmiando nelle ricerche, autori di un lavoro incessante. Sono venuti dal Vento, dal Trentino, dall’Umbria per concorrere alle operazioni di ricerca. Come loro, anche gli psicologi della Protezione Civile regionale, venuti a Forme dalle quattro province abruzzesi per stare al fianco delle famiglie dei dispersi in queste ore di interminabile attesa. Avranno il compito di sostenere psicologicamente le famiglie dei quattro dispersi. E’ indispensabile la loro presenza.
Nella giornata di ieri i cani hanno riacceso la speranza. In mattinata sono state fatte esplodere le prime cariche per rompere una coltre di oltre 10 metri di neve. E’ stato appurato che i quattro erano muniti anche di piccozze e ramponi, da utilizzare per la neve dura e per meglio percorrere il tragitto che avrebbero voluto compiere. Nell’ambito della perlustrazione un cane del servizio del Soccorso alpino di Modena ha fiutato una traccia. Con le sonde e con le pale i soccorritori hanno scavato per oltre tre ore nel punto indicato dal cane senza però trovare elementi utili.