Avezzano. Mario Casale, dell’associazione Articolo 1 e storico esponente della sinistra avezzanese, ha denunciato la situazione dell’ospedale di Avezzano per quanto riguarda la prenotazione degli esami clinici: non si potranno prenotare fino a dicembre.
“Spiace dover tornare sulla questione, ma presso l’ospedale di Avezzano da giugno non si prenotano più esami fino alla fine dell’anno”. Ha spiegato Casale. “E neppure alla clinica convenzionata che si trova nella stessa condizione. Se tutto va bene, prima dell’anno si può effettuare l’esame a Sulmona e forse all’Aquila. Insomma liste di attesa infinite. Ma c’è una soluzione per chi ha i soldi: rivolgersi alle strutture private e quasi contestualmente alla richiesta l’esame viene effettuato. Sorge un sospetto malizioso, anzi due: è tutto funzionale per agevolare la sanità privata? I pazienti benestanti possono curarsi e i pazienti poveri no? Il servizio sanitario nazionale non è nato con queste finalità, anzi ha garantito a tutti la possibilità di curarsi da 46 anni, fin dalla sua nascita. Oggi non è più così, da quando gli ospedali si sono trasformati in aziende, sono state applicate le regole privatistiche delle imprese producendo danni fatali ai pazienti e a tutto il sistema nazionale sanitario, e si persevera.
Dalle liste di attesa, alla mancanza di personale medico e paramedico, alla mancanza di strumenti operativi moderni…manca persino una connessione efficiente di internet; praticamente impossibile ritirare i referti on line, e per pagare un ticket bisogna sottoporsi ad una fila estenuante presso il cup, altrove ci sono casse automatiche”.
“In sostanza il paziente”, ha continuato Casale, “è considerato un numero che deve fare la fila per pagare e che può essere indirizzato all’Aquila, a Sulmona e a Castel di Sangro, a prescindere dalle condizioni sanitarie e finanziarie. Nel frattempo si vuole costruire un nuovo ospedale, idea geniale per non affrontare i problemi quotidiani e rinviando di almeno 10 la soluzione. In questo contesto gli elettori avezzanesi e marsicani hanno confermato la giunta regionale di destra, stimolandola a continuare nella direzione che ci umilia e ci fa vergognare di essere abruzzesi”.
“Ci sono livelli di sanità”, ha proseguito Casale, “a partire dall’Emilia Romagna ai quali noi non arriveremo mai, dal volontariato, all’educazione sanitaria, alla ricerca, e a competenze professionali di medici e paramedici di eccellenza, che mettono a proprio agio il paziente e lo fanno sentire una persona che ha bisogno di cure. La gravità della situazione marsicana è destinata a peggiorare ulteriormente in quanto non si avverte l’urgenza del cambiamento e anzi alimenta la rassegnazione e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica. Obiettivo che la destra di Meloni e Marsilio raggiunge “democraticamente” in Italia e in Abruzzo, soprattutto ad Avezzano e a Trasacco. Parole al vento? Che senso ha la nostra vita se non ci si indigna di fronte alle ingiustizie e alla sanità marsicana così malandata, con la complicità di tanti sindaci che invece di tutelare i cittadini convivono con una qualità della vita e della sanità indecente?”.