Avezzano. “Ma come si sale?”. Con questa battuta, Francesco Guccini, gigante della musica italiana, si è presentato al pubblico marsicano per la 17^ edizione del concerto di Natale. Nel giro di pochi secondi, l’entusiasmo dei circa mille presenti è salito alle stelle. I fans di tutte le età, emozionati e commossi, hanno tributato il cantautore modenese con un lungo e caloroso applauso. Affiancato da Riccardo Bertoncelli, autorevolissimo critico musicale tra i più noti in Italia, Guccini, visibilmente affaticato dall’età, ha percorso le tappe salienti di una carriera lunga 50 anni. Il colpo di fulmine per la musica all’età di 4 anni, la non precisa idea su cosa, e come, suonare, l’influenza del rock n’roll americano e del jazz di Chat Baker, e poi, ancora, i ricordi sulla florida scena musicale romagnola e l’amore per la letteratura.
Per una sera Guccini smette di essere musicista e indossa le vesti del padre, del nonno, dell’amico che vuole condividere con te, pubblico, le sue meravigliose esperienze. Ed ecco che, nostalgico e romantico, ma sempre fedele ai valori che l’hanno accompagnato per tutta la vita, ha rievocato i due anni come giornalista alla Gazzetta dell’Emilia, il primo articolo scritto “sul 50esimo anno di professione di fede di una suora”, di come gli dimezzarono la paga e di quella volta che, dopo aver imbracciato la chitarra, davanti lo specchio della sua camera, cercò di imitare Elvis Presley. Grande commozione e partecipazione per i ricordi legati al suo viaggio a Auschwitz con una scolaresca composta da 30, chiassosi, bambini. Il lungo viaggio in una scomoda cuccetta e lo sgomento una volta giunto “al più grande cimitero d’Europa, senza la presenza di una sola tomba”.
Dopo aver ricevuto il premio “Kimera” direttamente dalle mani del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, e dopo essersi intrattenuto con il mons. Pietro Santoro, che ne ha elogiato l’ultimo lavoro editoriale, Guccini ha abbandonato il palco per lasciare spazio ai Musici, suoi storici compagni di viaggio che hanno interpretato le più grandi hit dell’autore di “Dio è Morto” e “L’avvelenata”. Guidati da Vince Tempera alle tastiere e Juan Carlos Flaco Biondini alla voce e chitarra, hanno allietato il pubblico con un concerto estremamente emozionante. Menzione doverosa per Harmonia Novissima, associazione che ha organizzato l’evento e che da 17 anni porta a Avezzano i più grandi artisti italiani. Non solo musica, però, ma anche grande solidarietà in quanto i proventi del concerto di Natale saranno devoluti in beneficenza alla Caritas della diocesi reatina. Un bellissimo gesto a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma di agosto. Arrivederci, dunque, al prossimo anno per un altro grandissimo evento. Ne siamo sicuri. Federico Falcone