Pescara. “La guerra in Ucraina, che coinvolge uno dei nostri maggiori fornitori di gas, la Russia, ci ha fatto comprendere che un Paese industrializzato come il nostro, non può essere dipendente in modo così eccessivo dall’estero per il suo fabbisogno energetico. Paghiamo le non scelte fatte per anni, e ora l’Abruzzo, puntando con concretezza e determinazione anche sulla produzione e utilizzo dell’idrogeno verde, dimostra di saper fare scelte strategiche, per garantirsi in un futuro prossimo, energia non solo pulita, ma anche a filiera corta, sostenibile economicamente per le nostre imprese e famiglie”.
Sono queste le parole dell’assessore regionale, con delega all’Energia, Nicola Campitelli, che hanno chiuso la prima sessione dei lavori del convegno internazionale in svolgimento all’Aurum di Pescara, “Energy for the future of industrial areas”, organizzato dall’Agenzia regionale delle attività produttive (Arap), nel ruolo di braccio operativo della Regione Abruzzo.
Davanti ad una platea gremita da decine di rappresentanti delle principali imprese del settore, ospiti d’eccezione sono stati Paul Van Son e Cornelius Matthes, rispettivamente presidente e ceo di Dii Desert Energy, network pubblico-privato di dimensioni planetarie sul fronte delle energie rinnovabili, in particolare nelle regioni Nord Africa e Medio Oriente, composto da oltre 50 imprese e organizzazioni di 25 Paesi e del cui board Arap è diventato membro a seguito della missione di Dubai di inizio marzo.
Ad intervenire in video conferenza il presidente della Regione, Marco Marsilio, il quale ha ricordato che “il nostro interesse per l’idrogeno non nasce ora, era già in essere con progetti concreti e in itinere, e ora che è esplosa la bolletta energetica, si può affermare di averci visto lungo, visto che la priorità deve essere la resilienza e autonomia”.
“L’Abruzzo – ha proseguito Campitelli – vuole confermarsi come modello e apripista sul fonte dell’energia rinnovabile, la cui produzione nel 2020 ha coperto, nella nostra regione, circa il 27% del fabbisogno, un dato molto positivo. Ed è la premessa per finalizzare una strategia per immagazzinare questa energia nel vettore idrogeno, e poi consumarla in loco, con la creazione di un sistema complesso, che coinvolga l’intera filiera e le nostre attività produttive – aggiunge Campitelli -. Non a caso abbiamo risposto alla manifestazione di interesse del Ministero della Transizione ecologica per individuare aree industriali dismesse per la produzione di idrogeno green. Altro passo nella direzione di una transizione energetica che con le giuste tempistiche e senza forzature, può offrire una grande opportunità per le imprese e le famiglie abruzzesi”.
A far comprendere all’attenta e gremita platea, le opportunità che si aprono con l’economia dell’idrogeno è stato l’ad di Dii-Desert energy, Cornelius Matthes.
“L’Abruzzo ha un’opportunità storica – ha detto il manager -, nel ruolo di pioniere e di hub strategico di un settore, la produzione dell’idrogeno, in forte crescita e che rappresenta il futuro. Due anni fa non si avevano certezze sulle tempistiche della competitività dell’ idrogeno verde. Ora, con l’esplosione del prezzo del gas e del petrolio e con la grande incertezza a livello geopolitico, questo vettore è già conveniente anche senza sussidi pubblici, se prodotto da energia fotovoltaica, eolica o idrica. L’Abruzzo ha un importante polo dell’automotive, imprese energivore, ha progetti in campo sui trasporti, e aree industriali da poter riconvertire.
Ha dunque citato come esempio virtuoso, quello del gruppo industriale tedesco Thyssenkrupp, attivo principalmente nella lavorazione dell’acciaio, socio anch’esso di Dii, e che “acquisterà grandissimi quantità di idrogeno verde, 75mila tonnellate l’anno, per arrivare a regime a 750mila tonnellate, per sostituire il carbone nel loro ciclo produttivo”.
Il direttore generale della Regione, Antonio Sorgi, ha evidenziato che “i costi energetici stanno diventando importanti, e bene fa l’Arap a moltiplicare sforzi su questo fronte, andando oltre i compiti tradizionali che afferiscono ai servizi delle aree industriali. Un esempio virtuoso di agenzia regionale che si fa braccio operativo, grazie alla sua maggiore elasticità di azione, per conto della Regione Abruzzo”.
Il presidente di Arap, Giuseppe Savini, ha sottolineato che “la competitività delle nostre imprese non può prescindere dal costo dell’energia, e dunque fare dell’Abruzzo una regione ‘carbon free’, è un obiettivo ancor di più strategico, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico. I nostri nuclei industriali possono diventare produttori e utilizzatori di questo vettore, ed ora vanno messi a terra i progetti, ci sono importanti opportunità di finanziamento dall’Europa, e la partnership con Dii, che ha tra i soci colossi del settore, sarà una carta importante da giocare”.
Il direttore generale di Arap, Antonio Morgante, moderatore dell’incontro, ha annunciato nel corso dei lavori, la costituzione da parte di enti pubblici e imprese private abruzzesi del primo Gruppo europeo di interesse economico (Geie), strumento previsto a livello comunitario che consente di partecipare a bandi e ad accedere ad agevolazioni e opportunità in un settore sempre più strategico come quello dell’idrogeno sul modello di successo, già messo in campo in Francia e Germania.
A nome delle tante imprese presenti in sala ha preso la parola il presidente di Confindustria regionale, Marco Fracassi.
“La crisi energetica – ha spiegato – che subisce anche il nostro comparto produttivo è la conseguenza di una mancanza di leadership e lungimiranza del sistema Paese. Ed accade in molti settori: non avevamo mascherine appena esplosa l’emergenza covid-19, dalla Cina dobbiamo importare il 70% dei principi attivi per produrre farmaci, e ora con la crisi bellica abbiamo difficoltà per l’approvvigionamento del gas. L’Abruzzo è leader nell’automotive, ma ora è in difficoltà per la mancanza di componentistica. Complimenti dunque all’Arap che va oltre la gestione dell’esistente, e individua e persegue strategie di innovazione, offrendo opportunità per le nostre imprese in settori promettenti come quello dell’idrogeno ”.
Per gli imprenditori è intervenuto anche Bora Aydin, manager della Walter Tosto, azienda leader con sede a Chieti, attiva a livello globale nella produzione di componenti industriali per il mercato oil&gas, attiva anche sul fronte dell’idrogeno, produzione di apparecchi ad altissima pressione, per lo stoccaggio dell’idrogeno, nel complesso industriale di Chieti Scalo.
Ad introdurre i lavori del convegno sono stati il sindaco di Pescara, Carlo Masci, e il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Ad intervenire, oltre a Marsilio, Campitelli, Savini, Matthes, Fracassi e Sorgi, con il direttore generale Arap, Morgante, nel ruolo di moderatore, il presidente Dii Paul Van Son e Pierre Etienn Franc, cofondatore e presidente di Five Hydrogen, il commissario di governo per la Zes, Mauro Miccio, l’ad di Sangritana, Alberto Amoroso.