Avezzano. «Stia sereno anche Benedetti» afferma il sindaco Giovanni Di Pangrazio, leggendo l’intervento del presidente del Consiglio comunale aquilano.
«Emodinamica ad Avezzano va riaperta H24 nell’interesse dei cittadini. Il servizio sanitario deve rispondere alle effettive necessità della popolazione e non a logiche politiche o esclusivamente economico-amministrative. 140 mila utenti afferiscono all’ospedale di Avezzano, un terzo in più rispetto all’ospedale di L’Aquila.
Nell’ospedale di Avezzano ci sono tutti i macchinari già pronti e, con l’inserimento di un SOLO medico, il servizio di emodinamica potrà tornare ad essere attivo 24 ore su 24.
I marsicani vogliono assicurati i loro servizi ed interessi.
Ricordo a Benedetti – continua Di Pangrazio – che emodinamica lavorava 24 ore al giorno, fino ad un anno e mezzo fa, con circa 400 interventi annui.
Credo che il presidente del Consiglio aquilano abbia preso una sonora cantonata o che sia stato male ispirato.
Non servono linee guida, sbagliate e senza senso, abbiamo bisogno di capacità di amministrare e di rispondere, questa volta equamente, a tutto il territorio».
I tragici avvenimenti degli ultimi mesi «ci rendono consapevoli di quanto sia fondamentale questo servizio nella Marsica”, conclude il primo cittadino, “che nulla toglie a L’Aquila e ai suoi reparti”.
La vita umana è sacra, caro amico Benedetti, non fare il campanilista, non è nel tuo stile! La politica aquilana non deve stare ferma, come dici tu, caro Presidente, deve mettersi in movimendo per ricostruire L’Aquila, visto che sono trascorsi 5 anni e c’è ancora molto da fare».
«Ritengo inopportune le battaglie di campanile sulla sanità» aggiunge Nicola Pisegna Orlando, Consigliere comunale di riferimento per la Sanità.
«Una figura politica che senta la necessità di rientrare nelle scelte del direttore sanitario per dettarne l’agenda e modularne le decisioni, è assolutamente distante dal servizio sanitario e dalle necessità reali dei cittadini.
Riattivare emodinamica H24 su Avezzano, con la direzione Hub a L’Aquila, è la risposta più efficace ed immediata che si possa dare alla Marsica.
Un intervento tardivo su un infarto miocardico acuto, anche se salvasse la vita al malato, ne precluderebbe lo standard, con costi sociali successivi molto alti.
Le due strutture di emodinamica sul territorio aquilano – conclude Pisegna – potranno scambiarsi ed interscambiarsi le professionalità, per il miglior servizio possibile ai cittadini».