Avezzano. Allarme siccità in tutto l’Abruzzo, la Marsica è la zona più colpita. Gravi ripercussioni sull’agricoltura e sulle sorgenti dove l’acqua inizia a scarseggiare. Il rischio è quello di ritrovarsi tra qualche settimana con i rubinetti a secco e le colture del Fucino bruciate. L’assessore regionale all’agricoltura Mauro Febbo ha illustrato il problema al governo chiedendo un intervento immediato su quella che ormai sta diventando una vera e propria piaga sociale. ”Ci stiamo attivando in tutte le sedi opportune per intervenire in maniera tempestiva in modo da arginare per quanto possibile i disagi al settore agricolo legati al fenomeno della siccita”’, ha spiegato l’assessore Febbo, “per il momento posso dire che anche il caso abruzzese e’ all’attenzione degli uffici governativi, ai quali sono state richieste informazioni dettagliate per avere un quadro completo sulle zone interessate dal fenomeno climatico”. ”Intanto c’e’ da dire – annuncia l’assessore alle Politiche agricole – che il Ministro Catania si e’ messo al lavoro, vista il perdurare della siccita’, per accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di calamita’ naturale per far fronte ai danni arrecati al settore agricolo. La dichiarazione dello stato di calamita’ naturale, infatti, rappresenta la condizione necessaria per consentire l’attivazione del Fondo di solidarieta’ nazionale. Per fronteggiare la crisi di liquidita’ conseguente alla perdita di produzione dovuta alla siccita’ il ministro
delle Politiche agricole ha anche avviato le procedure per ottenere dalla Commissione europea l’autorizzazione all’erogazione degli anticipi Pac 2012 a partire dal prossimo 16 ottobre, accorciando di circa 50 giorni i tempi di erogazione previsti dalle scadenze comunitarie’. Il perdurare della siccita’ accompagnata dal gran caldo ha interessato tutte le province e nella Marsica, che e’ una delle zone piu’ colpite, si e’ registrato un calo della produzione del 30-40%. Per il grano sembra che non ci saranno problemi con gli agricoltori abruzzesi che sembrerebbero in apprensione per le sorti degli ulivi e delle viti. Al momento però”, ha chiarito Febbo, “appare difficile fare una stima degli eventuali effetti negativi che si avranno durante la vendemmia, in particolare sulle quantita’. Molti produttori hanno anticipato la raccolta dell’uva (da tavola e dei vitigni precoci) che quest’anno, in attesa di avere dei dati quantitativi certi, dovrebbe regalarci un vino di buona qualita’ soprattutto per quanto riguarda i rossi”.