Avezzano. «Le crisi idriche nel Fucino – secondo l’assessore regionale alle Politiche Idriche, Mauro Febbo -, sono eventi ciclici che non possono essere associati alla soppressione dell’Arssa». L’assessore ha aggiunto che la Regione «sta lavorando per risolvere il problema alla radice». «Il mio auspicio – ha proseguito Febbo rispondendo alle polemiche sollevate in questi giorni dai rappresentanti del Pd a Celano – è che si eviti di alimentare continuamente politiche infondate e strumentali e mentre qualcuno preferisce produrre chiacchiere, noi continuiamo a lavorare per cercare soluzioni concrete. Volevo informare gli ecologisti del Pd che è stata presentata in Consiglio regionale, firmata dal sottoscritto, da Walter Di Bastiano ed Emilio Iampieri e poi da altri Consiglieri tra i quali Giovanni D’Amico, Gino Milano, Antonio Prospero e Berardo Rabuffo, una Legge per il Trasferimento al Consorzio di Bonifica Ovest – Bacino Liri Garigliano di competenze e risorse, già attribuite all’ARSSA, per la gestione delle opere e infrastrutture di bonifica». Attraverso questo provvedimento, che mira a riunire più competenze sotto un unico ente, si trasferiscono le funzioni dell’Agenzia regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo oltre i beni immobiliari della sede di via Nuova ad Avezzano. Inoltre, – sottolinea Febbo – è previsto uno stanziamento di fondi destinati al Consorzio pari a 400.000 euro per il 2012 e 600.000 euro per gli anni successivi. Tale dotazione finanziaria è pari alla spesa media prodotta dall’Arssa negli ultimi tre anni: ciò vuol dire, nel momento in cui la legge sarà approvata, che non ci sarà nessun aggravio per le casse regionali. Per risolvere questo problema, ormai decennale, relativo alle risorse idriche per il Fucino – conclude l’assessore – abbiamo anche recuperato 99 milioni e 500 mila euro dall’APQ (Accordo di programma quadro) per la realizzazione sia dell’irriguo fisso che dell’impianto vasche di accumulo in quota. Proprio in relazione a quest’ultimo progetto, spero che non si registri l’ennesima opposizione di qualche frangia minoritaria che possa bloccare o rallentare la realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo di tutta l’area del Fucino«.