Avezzano. Mentre l’Abruzzo affronta un’estate segnata da emergenza siccità, crisi del sistema irriguo e difficoltà crescenti per agricoltori e territori interni, la Commissione speciale per la gestione dell’acqua – istituita sei mesi fa proprio per affrontare queste criticità – viene rinviata a data da destinarsi. Una decisione che ha scatenato la dura reazione del PD della Marsica, che parla di “politica irresponsabile” e “mancanza totale di visione” da parte della giunta regionale.
Secondo il Pd, il blocco dell’operatività della Commissione sarebbe il risultato di litigi interni, veti incrociati e giochi di potere tra le varie anime della maggioranza di centrodestra. “Le priorità di questa giunta” denuncia, “non sono la sanità, non è l’agricoltura, non è la difesa dei servizi pubblici essenziali. Tutto ciò che riguarda le attività primarie viene rinviato o ignorato”.
A pagare il prezzo più alto, secondo i democratici, è ancora una volta la Marsica, e in particolare la Piana del Fucino, dove la situazione è al limite del collasso: oltre 12.000 ettari lasciati senz’acqua, canali in stato di degrado, divieti d’irrigazione, stagnazione dei flussi e rischio crescente di dissesto idrogeologico.
“Colpire il Fucino significa mettere in ginocchio l’intero comparto agricolo abruzzese”, è l’allarme lanciato dal PD, che ricorda anche le denunce delle associazioni agricole e ambientaliste, lasciate – dicono – “senza risposte, né strumenti”.
A sottolineare la gravità del momento è il senatore Michele Fina: “Il Fucino e la Marsica non possono continuare a essere l’anello debole dell’Abruzzo. Ci hanno lasciati soli. Ma noi non ci fermeremo: questa battaglia la porteremo fino in fondo”.
Il Partito Democratico della Marsica annuncia che continuerà a vigilare, a denunciare e a mobilitarsi. “La verità è che questa destra regionale non ha un programma per l’Abruzzo. Ha solo un calendario di nomine e propaganda. La difesa del territorio non si rinvia. Si pratica, ogni giorno”.