Avezzano. E’ dall’inizio dell’emergenza che ci viene consigliato, quasi imposto, che dobbiamo lavarci le mani, anche due, tre, quattro, cinque, sei volte al giorno. Va bene, tutto questo è giusto e sacrosanto, ma sappiamo tutti che l’acqua non è un bene infinito e pertanto prima o poi (speriamo più poi che prima, anche se immagino avverrà il contrario) potremmo trovarci nel bel mezzo di un’emergenza idrica.
Questo enorme e anomalo consumo d’acqua legato all’emergenza Covid19, potrebbe innescare una crisi d’acqua senza precedenti, che andrebbe ad impattare in maniera catastrofica sulle coltivazioni agricole fucensi. Già negli ultimi anni, infatti, gli agricoltori del Fucino hanno subìto gravi problematiche per la mancanza d’acqua, che hanno fatto tornare in auge soluzioni per l’approvvigionamento, più o meno efficaci, che però poi puntualmente con il passare del periodo estivo non venivano più considerate.
Un’emergenza idrica è già grave di per sé, ma potrebbe diventarlo ancora di più nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, a cui si potrebbe aggiungere anche l’emergenza di non avere acqua per innaffiare i prodotti agricoli, un settore fondamentale per la sopravvivenza del nostro territorio, ma anche traino dell’economia marsicana.
Eppure sembra che nessuno degli amministratori stia prendendo provvedimenti seri in tal senso, limitando gli sprechi inutili d’acqua, come ad esempio vietare la possibilità di usare l’acqua corrente per innaffiare il proprio giardino o per lavare l’auto. Il rischio reale è che a breve potremmo trovarci senza acqua per lavarci le mani o per innaffiare le piante, solo perché non si è pensato per tempo a limitare gli sprechi d’acqua.