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Un piccolo aiuto:
Una grande ecatombe. In alcune città non sanno più dove mettere le bare. In Brasile il numero dei morti continua a salire e si avvicina ai 50mila, attestandosi al secondo posto, dopo gli Stati Uniti. Ma sono solo i dati ufficiali che secondo molti non corrispondono alla realtà, ancora peggiore. Il coronavirus sta devastando le zone rurali dove sembra che ci sia l’apocalisse.
Il Comune di San Paolo, la città brasiliana più colpita, ha ordinato dei container per i cimiteri dove verranno messi i resti di persone sepolte da più tempo, in modo da liberare spazi per i morti più recenti. Una staffetta delle tombe.
I contagiati (non ufficiali) sarebbero milioni e l’unica soluzione è stata quella di adottare il sistema di fosse comuni per seppellire le vittime, una misura necessaria per far fronte alla domanda di sepolture. Il Brasile è il Paese con il più alto tasso di vittime e casi confermati in America Latina.
Per questo i giornali del Gruppo Live hanno avviato una raccolta fondi e già raccolto 1.500 euro per andare incontro alla necessità primarie della parrocchia di Itaquaquecetuba, guidata da don Beniamino Resta, missionario della diocesi di Marsi in Brasile.
Ci sono 70mila abitanti in grande difficoltà, una mensa per servire almeno un pasto al giorno e ben 85 famiglie senza nulla da mangiare. Un piccolo aiuto, una piccola donazione anche di pochi euro, per aiutare un popolo già duramente provato che ora deve fare i conti con un’emergenza coronavirus dove non ci sono strutture sanitarie e dove si muore in casa, un po’ di fame un po’ di virus. Un aiuto per la mensa permetterebbe di sfamare la popolazione in questa fase drammatica.