Avezzano. Nell’ambito delle iniziative predisposte dai Carabinieri dei NAS per fronteggiare potenziali illeciti durante l’attuale emergenza sanitaria connessa, una particolare attenzione è stata dedicata ai controlli sulla regolarità delle attività distributive di dispositivi medici e di destinazione d’uso sanitario. 5000 mascherine sono state infatti sequestrate nella Marsica dai Carabinieri del NAS nel corso di numerosi controlli svolti in farmacie, parafarmacie, depositi e importatori presenti sull’intero territorio regionale, nell’ambito delle verifiche attinenti l’emergenza da Coronavirus.
Al vaglio degli inquirenti sia le informazioni fornite al consumatore, sia le caratteristiche dei manufatti: dai singoli rivenditori, gli accertamenti, a ritroso, sono stati ampliati anche a grossisti e importatori siti in altre regioni italiane. Sono state prese in esame mascherine chirurgiche, tecnicamente dispositivi medici, mascherine rientranti nell’ambito dei dispositivi di protezione individuale, divenute note per la sigla ffp2 o kn95 e mascherine filtranti per la collettività. I NAS hanno passato al setaccio non solo la documentazione commerciale e di vendita, ma anche e sopratutto l’esistenza delle autorizzazioni alla produzione e commercializzazione, per le procedure in deroga, che avrebbero dovuto rilasciare Istituto Superiore di Sanità, per i dispositivi medici e INAIL, per i dpi.
A diverse migliaia di euro corrispondono le sanzioni nei confronti dei trasgressori. Le indagini sono tutt’ora in corso e vertono su alcune certificazioni di “compliance” esibite durante i controlli e diverse marcature CE, di dubbia fattura, apposte sui dispositivi oggetto di sequestro.