Avezzano. In queste settimane ai lavoratori in somministrazione del comparto sanitario stanno puntualmente arrivando chiamate in servizio nei reparti covid. Nel cuore di una nuova emergenza sanitaria l’Uiltemp Abruzzo, la federazione dei lavoratori autonomi, atipici, temporanei e partite iva, torna a chiedere stabilità lavorativa e parità economica di trattamento per questi lavoratori e lavoratrici.
“Non ci spieghiamo come mai”, spiega il segretario regionale, Maurizio Sacchetta, “in un momento di emergenza come quello attuale, la Asl 1 L’Aquila Avezzano Sulmona, viste le carenze di operatori sanitari necessari per il contrasto alla diffusione del covid e viste le carenze strutturali e organizzative, messe in risalto anche da recenti servizi tv, pensi a sostituire lavoratori e lavoratrici in somministrazione con altri lavoratori sempre con contratti a tempo determinato. Insomma, vige la triste logica “precario scaccia precario”, che non tiene conto del lavoro, per alcuni addirittura decennale, svolto da questi lavoratori”.
Di qui, le richieste della UIltemp. “Chiediamo”, precisa, “di eliminare l’esclusione degli oltre mille lavoratori somministrati della sanità pubblica abruzzese dall’accesso ai concorsi riservati dalla Legge Madia, valorizzando l’anzianità di servizio svolta in somministrazione dei lavoratori. Si tratta infatti di lavoratori che svolgono le stesse mansioni dei lavoratori temporanei assunti direttamente dalle aziende sanitarie e ospedaliere e sostengono, ormai da anni, l’operatività del servizio sanitario regionale pur non essendone dipendenti. In secondo luogo, chiediamo di eliminare, in un periodo di emergenza come quello attuale e in un territorio come quello Aquilano, l’attivazione di contratti di un mese o al massimo di tre mesi: il ricorso a contratti brevissimi, infatti, sta facendo perdere tante professionalità che o scelgono di trasferirsi in altre Asl oppure di abbandonare la professione, preferendo accettare supplenze annuali nelle scuole se non contratti in altri settori, per avere più certezze nella continuità occupazionale”.
In attesa dello svolgimento dei concorsi ora rinviati per l’emergenza, Sacchetta ritiene utile “stabilizzare i contratti con le agenzie per il lavoro, che attiverebbe un percorso virtuoso con diversi benefici: dalla tranquillità dei lavoratori e delle lavoratrici al risparmio economico, visto che il costo dei contratti a tempo indeterminato è più basso del contratto a tempo determinato, passando per la diminuzione del carico di lavoro per tutti quegli amministrativi sommersi dagli adempimenti burocratici previsti dalle attivazioni dei contratti a tempo determinato, e che potrebbero invece dedicarsi al miglioramento dell’organizzazione della struttura sanitaria. Ultimo beneficio, ma non per importanza: si eviterebbe l’esodo delle professionalità oggi necessarie alla Regione Abruzzo per affrontare l’emergenza covid. Pur in assenza di risposte, i lavoratori e le lavoratrici in somministrazione stanno continuando a svolgere il proprio lavoro al servizio di tutti i cittadini, anche ora che la situazione si è aggravata nuovamente”.
In conclusione Sacchetta chiede alla Regione “di porre rimedio a questa ingiustificata e ingiustificabile situazione nella Asl 1 nei confronti dei lavoratori e lavoratrici in somministrazione, di trovare le soluzioni per la continuità occupazionale e di convocare con urgenza il tavolo di settore, richiesto da Uiltemp insieme ai Felsa Cisl e Nidil Cgil già a inizio pandemia”.