Celano. L’emergenza Coronavirus continua. Così come a continuare sono le attività svolte sui campi del Fucino. Dal giorno in cui la diffusione dell’epidemia ha bloccato la Marsica, gli imprenditori agricoli si sono messi in prima fila per continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione, dimostrando lo strategico ruolo che riveste il settore agricolo per il paese. Oggi vi proponiamo la testimonianza di Gianni Fidanza della Cooperativa Agricola l’Orto.it che opera nel campo della coltivazione, trasformazione e commercializzazione di diversi ortaggi.
Le è mai capitato di dover affrontare situazioni come questa?
Non è mai capitato di ritrovarmi a dover affrontare una problematica così grande. Il Coronavirus ci ha trovato impreparati. Non eravamo pronti a questo avvenimento. Nonostante ciò, portiamo avanti regolarmente il lavoro, che si divide tra le attività dell’azienda agricola relative alla coltivazione e quelle del magazzino di trasformazione e confezionamento in seguito al quale vengono venduti i prodotti. Al momento, le criticità non riguardano la semina, che continua a svolgersi nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, bensì i futuri lavori di trasformazione e confezionamento, in quanto non sappiamo se avremo le maestranze sufficienti. Credo che se riusciremo a lasciarci alle spalle questa emergenza prima del mese di giugno, ovvero il mese in cui concretamente iniziano le raccolte nel Fucino, potremo affrontare il lavoro di campagna come abbiamo sempre fatto. In caso contrario, potremmo ritrovarci davanti a serie problematiche.
Crede che i giovani italiani siano disposti a venire a lavorare nei campi in un momento di emergenza come questo?
Numerosi sono i giovani e gli adulti italiani disoccupati che hanno spesso snobbato le attività agricole in quanto considerate al pari di un lavoro sporco, duro e poco edificante. Le persone, in realtà, non sono consapevoli che le nostre sono delle vere e proprie industrie, anche grazie alle numerose introduzioni tecnologiche che rendono all’avanguardia l’intero sistema. Nonostante abbiamo fatto investimenti importanti per garantire un tipo di occupazione che rispondesse alle più svariate agevolazioni, simili se non uguali a quelle delle più grandi industrie di lavorazione e di trasformazione, nessuno si è presentato. Questo perché non ci si rende conto del ruolo fondamentale che il settore gioca nella società e di quanto esso sia importante per la tutela dell’ambiente. Ho avuto tante ragazze e donne in passato provenienti dai diversi paesi marsicani che hanno lavorato con me in maniera eccellente. Oggi, invece, l’allontanamento è evidente e questo mi mortifica.
In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, quanto è importante il ruolo del settore agricolo?
Partiamo dal presupposto che il settore agricolo è importante sempre. Purtroppo, le istituzioni se ne stanno rendendo conto solamente in un periodo di emergenza, ovvero in seguito al blocco delle frontiere. Prima di adesso, nessuno era consapevole della capacità di auto produzione dello Stato in quanto la tendenza è sempre stata quella di acquistare all’estero senza guardare alla salubrità e alla certificazione che noi italiani garantiamo. Per questo motivo vanno tutelate tutte le aziende agricole e soprattutto i giovani e “meno giovani” che credono in questo lavoro.
Come crede che ne usciremo e come ne uscirà il settore agricolo?
Io credo che la produzione soffrirà di manodopera ma sarà in crisi soprattutto la vendita e commercializzazione dei prodotti. Stiamo vivendo un periodo complesso in cui le persone non hanno la possibilità di andare a lavorare e guadagnare soldi. Avranno, dunque, difficoltà a spendere per ortaggi più costosi come il cavolfiore rispetto alla carota, alla patata o alla cipolla. Il futuro però è ancora incerto. Io ho fiducia nell’agricoltura così come la ho nella scienza e nei medici. Spero che riusciremo presto a lasciarci questa situazione alle spalle e a dimenticarla in fretta. Sono disorientato come lo siamo tutti. Ma vorrei rappresentare un esempio per le persone che mi circondano, compreso mio figlio. Ho la fortuna di avere accanto in Cooperativa una persona che è nata e cresciuta con il mio stesso entusiasmo verso questa realtà e voglio dimostrare quanto sia importante credere in un lavoro a cui inevitabilmente ci si affeziona e avere il coraggio di andare avanti. Sempre!