Tagliacozzo. Dopo il successo di #Contemporanea “Human Entanglement” di Emanuele Moretti dal Festival Internazionale di Mezza Estate di Tagliacozzo vola all’International Exchange Exhibition of Culture & Arts di Tokyo. L’arte del giovane e talentuoso pittore avezzanese torna in Giappone presso il centro culturale cittadino Hachioji. Curatore della mostra è Shang Yanwen e Presidente della Giuria internazionale Jury Li Yan. “Nel corso dell’ultimo anno ho incentrato il mio lavoro su un tema che iniziai a sviluppare già dal 2015: L’Entanglement” dice Moretti che aggiunge: “Attraverso la tecnica Monotipo, ho voluto utilizzare colori ad olio o pigmenti puri, diluiti con sostanze resinose, che ho avuto modo di sperimentare già da tempo in pittura”.
L‘ Entanglement vuole insegnare che la realtà non è sempre come la vediamo: i nostri cinque sensi captano solo una piccolissima porzione di essa, e l’uomo, un po’ per ingenuità un po’ perché immerso nella cultura dominante, è portato a credere che sia l’unica e sola possibile. Il cosiddetto Entanglement (dall’inglese to entangle, si può tradurre in italiano con “non separabilità”) confuta l’attuale modello di pensiero e realtà dominanti: esso, infatti, è un fenomeno scoperto dalla fisica quantistica che coinvolge due o più particelle subatomiche o “entità”, che si condizionano e comunicano a distanza; in pratica le particelle, dotate di un senso di rotazione che nel gergo prende nome di “spin”, se si avvicinano e poi si allontanano, invertono il proprio senso di rotazione non appena lo fa l’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa. Ciò significa che non esistono sistemi isolati, ma ogni cosa risuona con tutto. Le particelle sono correlate così com’era collegato tutto al momento del Big Bang dunque tutto si sta ancora toccando:
tutto è connesso e inseparabile.
L’entanglement umano quindi è naturale, dato che siamo composti da una miriade di particelle subatomiche. Si parla, nello specifico, di entanglement umano quando tra due persone distanti avviene una comunicazione che pur essendo “non verbale” sembra supportata dalla “fisica dell’anima”. Quando due persone condividono esperienze più o meno intime (indipendentemente se sono una coppia o meno) diventano entangled. Anche le persone particolarmente vicine a quelle entangled subiscono un condizionamento indiretto e , senza che se ne rendano conto, assorbono pensieri, emozioni, sensazioni e segreti di due persone “non separate”. Ognuno di noi vive e subisce ogni giorno, anche in modo inconsapevole, gli effetti di questo fenomeno: esperienze “sincroniche”, coincidenze misteriose, pensieri, emozioni, ricordi, pulsioni e/o desideri nascosti, tutti subiamo queste “interferenze sottili” che crediamo siano solo nostre. Non importa la distanza fisica e il contatto sensoriale, le informazioni agiscono nel presente al di là dello spazio e del tempo proprio perché l’umanità è composta da particelle subatomiche, quindi l’entanglement umano è naturale e da questo legame con il tutto scaturisce la nostra quotidianità e le nostre relazioni interpersonali.