Avezzano. Meno di due mesi alla chiamata alle urne per il rinnovo del Governo. Meno di 30 giorni per decidere i candidati, avviare la campagna elettorale e soprattutto convincere i marsicani a recarsi alle urne. Il vero grande vincitore delle elezioni politiche del 4 marzo potrebbe essere proprio l’astensionismo. Per questo i partiti stanno accelerando i tempi per poter chiudere al più presto le liste e far partire la propaganda. Ma tutto questo non sarà così facile. Innanzitutto i collegi di Camera e Senato nella Marsica non coincidono “perfettamente”, poi in ballo ci sono posti sicuri e posti incerti che dovranno essere conquistati a suon di preferenze. I nomi e i volti dei candidati ancora non si conoscono. Eppure nelle stanze di partito tutto è in movimento, ma sulle appartenenze a uno a all’altro schieramento c’è molta nebbia.
In pole position c’è Massimo Verrecchia, attuale onorevole, pronto a occupare la poltrona del suo storico amico Filippo Piccone anche alla prossima legislatura. Verrecchia, infatti, potrebbe ereditare l’elettorato di Piccone, che si fermerebbe in attesa del seggio all’Europarlamento, e diventare leader in Abruzzo del centrodestra. Con lui potrebbe scendere in campo la storica passionaria del centrodestra, Felicia Mazzocchi. Attuale assessore al Bilancio del Comune di Avezzano non direbbe di no alla richiesta di candidatura del suo partito, anche se per lei il seggio potrebbe rappresentare solo un miraggio. In casa centrodestra sono tanti a bussare per ottenere un posto. Pronto a conquistare Roma il sindaco di Canistro, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici, Angelo Di Paolo, da qualche tempo al fianco di Quaglieriello. Anche l’ex presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, ora membro del consiglio comunale di Celano starebbe già scaldando i motori. Anche qui però il partito di riferimento è in dubbio.
Certa invece è la candidatura di Emilio Iampieri, consigliere regionale, sotto la bandiera di Forza Italia. Potrebbe essere una sfida fino all’ultimo per il primo posto quella in casa Noi con Salvini. Oltre al nuovo referente territoriale, Leonardo Casciere, consigliere comunale di Avezzano, ci sarebbe anche Simone Angelosante, da poco tornato al fianco di Salvini. Sembra voler viaggiare direttamente verso Roma, dopo la sconfitta elettorale in città, l’ex sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, pronto a scendere in campo con Abruzzo al centro, movimento che ha già raccolto ampi consensi in città, sia a destra, sia a sinistra. Non è chiaro però, a questo punto, la posizione del fratello Giuseppe Di Pangrazio, presidente del consiglio regionale e possibile candidato con il Partito democratico alla Camera. Anche se sceglieranno elettorati diversi, uno di centrodestra, e uno di centrosinistra, la battaglia in casa potrebbe muovere a tutti e due. Il Partito democratico nella Marsica potrà contare sicuramente anche su Lorenza Panei, già coordinatore del circolo di Avezzano e oggi alla guida dell’Aciam, ma anche su Michele Fina, ex assessore provinciale all’Ambiente da tempo nella capitale al fianco del ministro Orlando, prima all’Ambiente e poi alla Giustizia. C’è poi il Movimento 5 Stelle che giocherà la carta di Giorgio Fedele, collaboratore del consigliere Gianluca Ranieri. Voci di corridoio danno come certo un ritorno di Rodolfo De Laurentiis, ex membro del cda della Rai, in cerca di un tetto e di Giovanni D’Amico, ex vice presidente del consiglio regionale oggi nello staff di Di Pangrazio. Resta sempre l’incognita donne che dovranno essere rappresentate al 40 per cento nelle liste. E’ chiaro che, se la Marsica non sarà in grado di fornire quote rosa a sufficienza, bisognerà attingere in altri territori per completare la rosa. Ma la vera sfida quest’anno non sarà sui nomi quanto sulle posizioni. La guerra infatti è tutta incentrata sui capilista che avranno un posto assicurato tra i palazzi della capitale. Sia alla Camera, sia al Senato ci saranno candidati in liste proporzionali, dove il listino è bloccato, e candidati in liste maggioritarie. In pratica il capolista sarà eletto al cento per cento, gli altri invece dovranno combattere tra loro. I secondi sostanzialmente potrebbero rischiare di non farcela come del resto i candidati delle così dette liste civetta. Insomma sarà dura, ma qualcuno alla fine ce la farà!