Avezzano. A due giorni dal voto il sindaco uscente continua imperterrito a mescolare la funzione istituzionale con quella di candidato alle elezioni amministrative dell’11 giugno. Leggo infatti con stupore che anche oggi, 7 giugno, Di Pangrazio ha apertamente violato la legge siglando un fantomatico protocollo di intesa con la Proloco di Avezzano “propedeutico al decreto di concessione della storica sede della Pro Loco di via Corradini”.
Il sindaco ha così violato, come sta praticamente facendo tutti i giorni, l’art.9 della legge 22 febbraio 2000 numero 28 che vieta assolutamente alle amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, fatta eccezione per quelle in forma impersonale o per quelle motivate da estrema urgenza. Ricordo inoltre che l’articolo 29 comma 6 della legge del 25 marzo 1993 numero 81, vieta alle pubbliche amministrazioni di svolgere qualsiasi forma di propaganda inerente la loro attività 30 giorni prima le elezioni.
Il sindaco riesce a violare ogni giorno ben due normative, perché non mi sembra, anche nel caso specifico, che ricorrano motivi di necessità ed urgenza per firmare un protocollo “propedeutico al decreto di concessione della storica sede della Pro Loco di via Corradini”, e beato chi ci capisce…
Lungi da me l’idea di criticare la Pro-loco, ma osservo che sia la firma del protocollo di intesa, sia tutte le improprie attività che l’uscente sta svolgendo negli ultimi 30 giorni, potevano essere ben svolte nei cinque lunghi anni di mandato durante i quali il sindaco non ha realizzato nulla o quasi di quanto aveva promesso nel suo programma di governo.
Da cittadina e da candidata mi viene spontanea una ulteriore domanda: da oltre un mese il sindaco viola impunemente due normative dello Stato, e nessuno, sottolineo nessuno, si preoccupa di far rispettare queste leggi. Forse Avezzano è diventato quel Far West di cui pensavo si fossero perse le tracce nei famosi film di Sergio Leone degli anni 60.