Avezzano. Alla fine se ne sono andati tutti insieme appassionatamente. La resa dei conti in casa Pd è stata rimandata. A quando? Al 5 marzo, il giorno dopo le elezioni politiche. Lo hanno ribadito tutti gli esponenti democratici riuniti, come ai vecchi tempi, nella sala conferenze dell’ex hotel dei Marsi, oggi residenza dei Marsi. Una riunione molto partecipata, a differenza delle altre, dove ognuno è salito sul pulpito per sferrare lance contro gli altri. Alla fine è stato un tutti contro tutti che si è concluso con un messaggio chiaro del segretario provinciale, Francesco Piacente: le liste e i nomi sono stati decisi altrove, ora però uniamoci e facciamo la campagna elettorale.
Chi si aspettava un ritocco sulle liste, quindi, è rimasto deluso. Come del resto chi era arrivato all’hotel dei Marsi per dirne quattro al segretario regionale Marco Rapino che invece non si è presentato. L’ex sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha ribadito che la sua è una candidatura richiesta direttamente dal segretario Renzi che in una telefonata gli ha chiesto di scendere in campo con lui. Inoltre Cialente ha annunciato a tutti che lui è sceso in campo anche in rappresentanza delle correnti che fanno capo a Cuperlo e Orlando. Cialente, come del resto il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli che lo ha seguito, ha chiesto unità fino al 4 marzo. Poi si faranno i conti. Contestate le scelte fatte per la composizione delle liste anche dal presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, che ha parlato però di un partito unito, almeno nella Marsica, e pronto a fare fronte comune. Critiche sono arrivate anche da Michele Fina, escluso insieme a Di Benedetto dalle liste. Attacchi a Lolli e D’Alfonso, carezze per Piacente e frecciate a Rapino. Fina ha ribadito che non si è tenuto conto delle consultazioni e soprattutto che la Pezzopane non doveva stare a quel posto. Poi citando D’Alfonso “Chi ne dispone ne risponde” ha rimandato anche lui il confronto al 5 marzo. La senatrice non le ha mandate a dire a nessuno e con il solito savoir faire ha chiamato tutti “alle armi” ribadendo che serve una campagna elettorale casa per casa, strada per strada. E poi anche lei ha dato appuntamento a tutti al 5 marzo per il confronto – scontro. A chiudere l’incontro è stato Piacente. A lui il compito di ripercorrere la strada fatta, le consultazioni, le liste e poi i nomi arrivati dal Nazzareno davanti ai quali nessuno ha potuto più dire niente.