Avezzano. “In questo contesto socio-economico di particolare gravità, in cui le famiglie e le imprese artigianali e commerciali hanno subito e continuano a incontrare grandi difficoltà a causa della pandemia da Covid 19, ritengo giusto che la mia Giunta, già nella prima riunione, deliberi l’azzeramento dei compensi al sindaco e agli assessori comunali e l’eliminazione dell’utilizzo delle auto blu. Chi governa la cosa pubblica deve dare l’esempio: c’è una differenza sostanziale tra chi si pone al servizio della collettività e chi pone la collettività al servizio proprio”.
È il candidato sindaco del centrodestra alle elezioni di Avezzano, Tiziano Genovesi, a comunicare “un primo, pesante, provvedimento” della sua Giunta una volta insediatosi a palazzo di Città “dopo la vittoria al ballottaggio” del 4 e 5 ottobre prossimi con il candidato sindaco civico, Giovanni Di Pangrazio, ex sindaco poi non riconfermato.
“Le centinaia di migliaia di euro che verranno risparmiate grazie a questo provvedimento saranno destinate a un fondo apposito dedicato a chi è in difficoltà a causa della pandemia e creeremo anche un altro fondo per il microcredito, di cui si avverte la necessità – prosegue il 40enne imprenditore -. Di contro alle nostre iniziative concrete, Di Pangrazio, espressione della vecchia sinistra, continua nell’opera di reclutamento dei potenziali assessori, attività a lui congeniale, visto che in 5 anni di amministrazione colse un record che è rimasto ineguagliato nella storia di Avezzano: circa 20 assessori cambiati in un solo mandato amministrativo. Senza contare le promesse di assessorati puntualmente disattese in cui si esercita durante le campagne elettorali, nelle precedenti come in questa, con la consueta accelerazione dopo il primo turno. Negli ultimi giorni è stato un crescendo, peccato che la legge ne preveda ‘solo’ 7 e l’esercito degli assessori dovrà dividersi in scaglioni – spiega ancora -. Se poi ci concentriamo sul programma, noi abbiamo denunciato problemi e soprattutto offerto soluzioni. Lui si limita a parlare dei primi con invidiabile disinvoltura, come se non avesse già governato la città, ma in cinque anni di governo la sua amministrazione si è caratterizzata per inconcludenza e litigiosità, con aspre polemiche soprattutto con coloro che oggi, folgorati sulla via del Municipio, da assessori trombati e fieri avversari ne sono diventati improvvisamente i principali sponsor”.
Genovesi sottolinea ancora: “comprendiamo che spaventi l’idea che con il centrodestra, vista la presenza e la riaffermazione del ruolo dei partiti, questi giochetti non sarebbero più consentiti, ma rispetto all’eterogenea coalizione di Di Pangrazio, a forte prevalenza di sinistra, noi proponiamo una coalizione omogenea, unita attorno a un programma preciso e non a brame di poltrone e potere personale”.
“In politica si tende a dimenticare in fretta anche i periodi più sciagurati, ma la scelta rimane ai cittadini: se ritengono che Di Pangrazio abbia fatto bene, lo votino. Chiunque pensi il contrario e secondo noi, avendone conosciuto l’inaffidabilità, è la grande maggioranza della Città, dia forza a un progetto di rinnovamento che punta al rilancio della città e a farla uscire dall’autoisolamento in cui Di Pangrazio vorrebbe rinchiuderla, contro tutto e contro tutti, a unico beneficio di un piccolo monarca e di pochi cortigiani”, conclude il 40enne imprenditore.