Avezzano. “Commentare i possibili risultati elettorali a quindici giorni dal voto è, francamente, un’esercitazione inutile. Nessuno sa che cosa succederà. Ieri sui giornali leggevo che non ci sarà nessun governo, oggi che ci sarà quello della destra, domani chissà, la mia impressione è che si stia brancolando nel buio”. Lo ha affermato Massimo D’Alema, oggi ad Avezzano, per partecipare a un evento elettorale di Liberi e Uguali (LeU). “C’è un altissimo numero di incerti, ma nessuno è in grado di valutare l’impatto sull’elettorato di questa legge elettorale – ha aggiunto – Ci sarà una quota altissima di voti sbagliati che inciderà sul risultato. Inoltre, non sappiamo, e neanche i sondaggisti più seri lo sanno, se i cittadini voteranno i partiti o si orienteranno sui candidati. Nell’uno e nell’altro caso i comportamenti di voto cambiano”.
Sulle conseguenze di un voto a Salvini o M5s D’Alema fa una valutazione catastrofica. “Chi ha governato non si è reso conto di quanto fossero vasti il malessere sociale e il senso di protesta dei cittadini, che rischia di indirizzarsi a un voto distruttivo, ai Cinquestelle, ma Salvini lo è perfino di più”. Il Movimento 5 Stelle, prevede D’Alema, “avrà un consenso maggiore di quello che viene percepito. Raccoglie un voto di protesta, un sentimento molto negativo tra le persone che ritengo legittimo, un senso di protesta verso tutto e tutti che si sfoga in quella direzione. È un termometro del malessere, ma non è la medicina, non dà le risposte”. In riferimento a LeU, l’ex premier ha detto: “Il nostro sforzo è far emergere una proposta alternativa di cambiamento rispetto alle politiche di questi anni, orientata verso una maggiore giustizia sociale; una politica che promuova il lavoro e i diritti dei cittadini, non l’odio contro gli immigrati o l’antipolitica”. Quanto al Partito Democratico “mi sembra abbastanza in difficoltà, c’è questa pressione del ricatto del voto utile, utile non si sa bene a che cosa. C’è una difficoltà, sul Pd si indirizza il senso di scontento, se va oltre i demeriti non lo so perché non faccio il moralista”.
Lancia poi un allarme sulla sanità. “Il sistema Sanitario nazionale sta scricchiolando, è sull’orlo di una crisi drammatica, se non si assumano 40 mila medici rapidamente, come ha già detto Grasso, non saremo più in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini”. “La salute non si paga perché è un diritto fondamentale in un paese che invecchia e il bisogno di sanità cresce, basta tagli alla spesa sanitaria ma bisogna investire sulla sanità pubblica, rimuovendo anche il numero chiuso per le facoltà di medicina che rappresenta una strozzatura per il fabbisogno sanitario” ha detto D’Alema. “Il ticket è una tassa sulla malattia, milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi; quando si va in giro nei paesi del mezzogiorno si vedono le persone che non si curano più i denti perché non hanno soldi, questa è la realtà del Paese è questa altro che stiamo tutti bene come dice il Governo”.