Avezzano. Si presenta alla stampa e ai sostenitori come un appassionato della sua città piuttosto che come un politico navigato. Italo Cipolone, candidato sindaco per il centrodestra, ha scelto per la sua prima uscita pubblica, e alla sua prima esperienza in politica, un locale di via Corradini. Sostenuto dal senatore Filippo Piccone, coordinatore del Pdl, dal sindaco Antonio Floris e dagli altri esponenti del partito, ha parlato per venti minuti toccando tutti i temi che interessano la città. Dopo aver parlato di economia, di territorio e di sviluppo, ha toccato l’aspetto culturale del capoluogo marsicano. «E’ necessario far crescere l’identità di Avezzano con la cultura», ha affermato, «istituire un premio letterario che richiami le memorie, dare lustro alle eccellenze che la città ha espresso negli anni precedenti. Avezzano al centro della Marsica come polo aggregante. Si libereranno molti immobili con le nuove scuole e serve qualcosa che valorizzi la città, pensando anche al futuro. Così è necessario recuperare gli spazi pubblici vivibili e ridurre il traffico al centro». Per Cipollone bisogno inoltre «aumentare il coinvolgimento con condivisione, coinvolgere soprattutto i giovani. Gli atti pubblici devono essere pubblici ed è necessario in Comune spalancare le porte e aprire le finestre. Al centro rimangono i cittadini, mentre noi dobbiamo servire. Non ho la presunzione di risolvere tutti i problemi ma ci proverà e riceverò un giorno alla settimana i cittadini istituendo un numero verde per ascoltare la voce degli avezzanesi, prevedendo anche il consiglio comunale online». Piccone, nel suo breve intervento, ha risposto alle domande sulle primarie: «non mi appassionano, ma sono uno strumento utile quando non si riesce a scegliere un candidato. La scelta di una persona della società civile supera però le primarie». «Con Cipollone», ha aggiunto, «si respira l’entusiasmo di chi il politico non l’ha mai fatto». Poi un attacco alla lista concorrente. «Se dovessimo desiderare di far governare i tecnici sarebbe a priori la dimostrazione dell’incapacità della politica. Dall’altra parte», ha spiegato, «c’è la massima espressione dei tecnici, ma Gianni Di Pangrazio – candidato del Terzo polo, del Pd e Idv (ndr)- non può passare come Monti che è un’altra cosa, né come profilo né come spessore».