Celano. Tra gli obiettivi del programma elettorale della lista civica Per Celano a sostegno del candidato sindaco Gesualdo Ranalletta, c’è anche il rafforzamento del distretto sanitario di Celano “come sede privilegiata di assistenza sanitaria di base e di integrazione socio sanitaria”.
“Con l’allestimento di una postazione con l’ambulanza medicalizzata per il trasporto dei malati nelle strutture di Pescina e Avezzano”, a parlarne è Ermanno Natalini, candidato consigliere comunale. “La spending review applicata al nostro servizio sanitario negli ultimi dieci anni ha inciso soprattutto sul capitale culturale a disposizione dei diversi protagonisti del campo sanitario e sulla capacità di programmare modelli assistenziali adeguati alla transizione epidemiologica e al contrasto di malattie trasmissibili a carattere epidemico”, spiega Natalini che fissa così dei punti programmatici.
L’allestimento di una postazione ambulanza medicalizzata per trasporto malati al Ppi di Pescina e/o al Pronto soccorso di Avezzano; il potenziamento dell’organico sia per quanto attiene il personale del ruolo sanitario sia per il personale amministrativo; il potenziamento delle dotazioni strumentali anche intese come servizi tecnologici e informatici in attuazione delle disposizioni recate dai decreti legge 18 del 17 marzo 2020 e 34 del 19 maggio 2020; l’allestimento di un servizio di collegamento in termini di mezzi e dotazioni tra i distretti dell’area Marsica nell’ambito del quale il distretto di Celano assuma rilievo centrale tenuto conto anche della posizione geografica; la creazione di una rete territoriale di assistenza in attuazione del decreto 34/2020 che coinvolga e veda partecipi i distretti sanitari e gli ambiti sociali; istituzione di un servizio telematico e telefonico h24 per la prima presa in carico delle richieste; iniziare a lavorare in termini di “aggregazione funzionale territoriale” già attiva in altre zone del Paese, che avviene tramite l’attività ambulatoriale o mediante disponibilità telefonica ove la fascia oraria di apertura degli studi medici non coprisse le dodici ore dalle 8 alle 20.
“La crisi indotta dalla pandemia”, conclude Natalini, “ha evidenziato esponenzialmente i limiti del nostro sistema sanitario, mettendo con le spalle al muro la politica a cui spetta prendere decisioni. Ha imposto come necessarie una serie di riforme che riguardano i diversi livelli di articolazione del sistema che non sono più rinviabili”.