Avezzano. Si infiamma la campagna elettorale in città. Mentre le coalizioni, al di là dei proclami, hanno difficoltà a chiudere le liste, inizia il botta e risposta tra i futuri candidati. Sul tavolo della discussione ci sono delle papabili candidature che, a detta di qualcuno, sarebbero inadeguate. Come in ogni vigilia elettorale il valzer delle ascese in politica è iniziato e riserverà molte sorprese.
A puntare il dito questa volta è il consigliere di opposizione, Alessandro Barbonetti, che ha criticato l’attuale primo cittadino, Gianni Di Pangrazio, per la possibile candidatura di alcuni esponenti di associazioni locali. “I dirigenti delle organizzazioni, se candidati, devono dimettersi e se eletti devono egualmente dimettersi. Le associazioni di volontariato restino fuori dalla mischia elettorale”, ha commentato Barbonetti, “il sindaco uscente, a corto di consensi, si è lanciato nella disperata ricerca di candidati in ogni dove, ed ora vuole arruolare nelle sue liste anche i dirigenti locali delle Associazioni di volontariato, come lo sono la Lilt e la Pro-Loco. Così facendo, il sindaco mette in grave imbarazzo i soci delle stesse Associazioni, e costringe i presunti candidati a dimettersi immediatamente dai ruoli che occupano.
La Lilt e la Pro-loco sono infatti organizzazioni dei cittadini al servizio dei cittadini, associazioni che per loro natura devono restare terze, al di fuori di ogni competizione politica e del tutto scollegate dagli schieramenti elettorali.
Ma la “classe” del sindaco è nota a tutti, ed anche in questa occasione il “garbo” istituzionale di Di Pangrazio si è manifestato in tutta la sua potente evidenza. Stupisce e sorprende, ancora di più, la disponibilità a candidarsi per l’uscente da parte del dottor Addari, presidente della Lilt, e di alcuni importanti esponenti del direttivo della pro loco cittadina.
Attendiamo con ansia la smentita degli interessati. A loro voglio ricordare che la Lilt e la Pro-loco sono organizzazioni di volontari di tutti i colori politici, che lavorano per i cittadini e non possono in alcun modo prendere le parti del sindaco uscente e del suo partito. La candidatura dei vertici delle associazioni di volontariato è uno schiaffo a tutti i soci delle stesse organizzazioni che si troveranno, loro malgrado, coinvolti in una campagna elettorale a favore dei Di Pangrazio. Questo è inaccettabile. Chi ricopre incarichi nelle organizzazioni volontarie dovrebbe astenersi, ma se proprio vuole candidarsi con una parte tra le parti in causa, dovrebbe dimettersi subito per motivi di opportunità e per rispetto nei confronti dei soci e dei cittadini tutti, in maniera tale da slegare totalmente la candidatura dalla carica ricoperta.
La Lilt e la Pro loco sono due realtà importanti, nelle quali ripongono la propria fiducia migliaia di cittadini di ogni schieramento politico e non si può permettere che esse vengano trasformate, di fatto, in partiti politici o in associazioni “partigiane”, con una vera e propria mercificazione della solidarietà se non sospetti su possibili voti di scambio.
Il dott.Addari ed i dirigenti della Pro-loco devono quindi smentire ovvero, nel caso sciagurato della conferma della candidatura, dimettersi senza indugio. E’ appena il caso di ricordare loro che, in caso di loro elezione in Consiglio comunale, saranno comunque obbligati a dimettersi dalle cariche sociali oppure andranno a decadere dalla carica di Consigliere comunale. La legge è chiara, un Consigliere comunale non può operare in situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse, ovvero indebite sovrapposizioni fra ruoli istituzionali distinti, discendendone quale conseguenza, in caso di mancata tempestiva rimozione della causa, la decadenza dal pubblico ufficio. Le Associazioni di volontariato ricevono contributi pubblici, e non può ricoprire la carica di Consigliere comunale il dirigente di una Associazione che riceva dal Comune una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa.
La situazione incresciosa in cui si sono cacciati i dirigenti di Lilt e Pro-loco in odore di candidatura è quindi chiarissima: al di là degli evidenti motivi di inopportunità nel loro arruolamento nelle file dei Di Pangrazio, sussiste pure un evidente problema di legittimità. Se saranno eletti, dovranno comunque dimettersi dalle Associazioni, altrimenti decadranno dal Consiglio comunale. Tanto vale dimettersi subito e salvare così il prestigio e l’onore di importanti realtà del volontariato e dell’associazionismo”.