Avezzano. Confagricoltura scende in campo con otto candidati per tentare la scalata al Consorzio di Bonifica. Persone che conoscono il Fucino e i suoi problemi il 29 marzo si rimetteranno al volere dei 5.560 elettori per conquistare un punto al consiglio del consorzio. “La squadra di Confagricoltura è fatta da persone capaci e che conoscono la realtà del Fucino”, ha spiegato il presidente in carica Francesco Sciarretta, ricandidato, “io non sono un nome indicato dalla politica, ma semplicemente un candidato come tutti gli altri. Il consorzio vive con i soldi dei consorziati senza alcun finanziamento pubblico e vuole puntare a stipulare accordi con i Comuni e con gli altri enti per opere di manutenzione e iniziative di altro genere”. Otto i candidati nelle tre sezioni – Giancarlo Di Pasquale (Avezzano); sezione 2 Dario Bonaldi (Celano), Claudio Scipioni (Avezzano), Francesco Sciarretta (Trasacco), Giovanni Paris (Avezzano); sezione 3 Gianni Savina (Paterno di Avezzano), Daniele Verdecchia (Luco dei Marsi), Simplicio Angeloni (Celano)- che cercheranno di conquistare i voti dei 5.560 proprietari terrieri per portare avanti il loro progetto. “Volevamo tentare un’unificazione delle liste come fatto altrove”, ha chiarito Stefano Fabrizi direttore di Confagricoltura, “ma non ci siamo riusciti. I consorzi vengono considerati degli enti sovraccomunali, ma questo è sbagliato perché sono degli enti elettivi con dei soci che li sostengono”. Tre delle quattro liste presentate fanno capo alle principali associazioni di categoria, Confagricoltura, Cia e Coldiretti, la lista Terra nostra invece è civica. “Il Fucino è indietro di 50 anni e noi abbiamo il diritto di trasformare il sistema idrico locale e ammodernarlo”, ha precisato Fabrizio Lobene, presidente di Confagricoltura, “bisogna rivedere lo stato delle condotte che hanno centinaia di anni e fare appello agli agricoltori affinchè diffidino da chi vuole trasformare l’agricoltura in qualcosa di diverso”. Secca la posizione dell’associazione di categoria contro la realizzazione dell’impianto a biomasse: “questo territorio non ha bisogno di agro-energia ma di agroindustria”.