Avezzano. E’ un viaggio speciale quello che si intraprende quando si varca la soglia di ElettroLudica, il museo di videogiochi più vasto d’Europa, capace di far compiere ai visitatori un salto indietro nel tempo e riportarci agli anni ’80-90, anni d’oro dell’intrattenimento videoludico, quando passavamo interi pomeriggi nelle sale giochi o al bar, in compagnia di personaggi pixelati e suoni campionati ad 8 bit.
Nei 1500 metri quadrati di esposizione di ElettroLudica ci sono centinaia di cabinati e flipper, di cui quasi duecento perfettamente funzionanti, tra cui i videogiochi che hanno fatto la storia delle sale giochi, come PacMan e Tetris, fino ad arrivare agli indimenticabili picchiaduro come StreetFighter II, che hanno riempito i pomeriggi di ogni nerd. I punteggi dei giocatori più abili, nemmeno a dirlo, finiscono sull’immancabile tabellone con gli highscores.
Ma oltre ai videogiochi e ai flipper, e alla sala conferenze, c’è anche una ricchissima zona espositiva, dove interminabili file di vetrine raccolgono e illustrano i dettagli di decine e decine di consolle da gioco, portatili come GameBoy o GameGear, ma anche fisse come Nes, MegaDrive e altri. Importante, completo e ben organizzato anche lo spazio dedicato ai computer domestici, come Apple, Atari, Sinclair e Commodore (Amiga e 64), ma anche molti altri modelli meno conosciuti, che in alcune sale è persino possibile provare dal vivo, facendoci così tornare indietro nel tempo a qualche anno fa, quando quei modelli erano in bella mostra sulle scrivanie delle nostre camerette. Il museo allestito da ElettroLudica è di certo il paradiso dei nerd, dove passare qualche ora spensierata tra i ricordi dei tempi d’oro dei videogames, ma può rivelarsi un ottimo strumento educativo anche per scuole e comitive di appassionati, che ne vogliono sapere di più sulla storia dei videogiochi e dei computer domestici. Per maggiori informazioni si può contattare la pagina Facebook di ElettroLudica, disponibile qui.