Avezzano. Stop alle ecografie nella Marsica, almeno fino al prossimo anno. Sono infatti state bloccate le prenotazioni a causa della grande richiesta si prestazioni legate a questo servizio primario. L’unica soluzione rimane quella della trasferta all’Aquila, ma cambierebbe poco visto che i pazienti dovrebbero la fine di marzo, oppure andare a Sulmona dove per sottoporsi a una ecografia bisogna aspettare fino al 6 maggio. Questo vale per le analisi all’addome, superiore e inferiore, ma anche per altri tipi di accertamenti. Insomma, per i marsicani l’unica soluzione, escludendo le corsie preferenziali in casi si riuscisse a ottenere l’urgenza della prestazione che viene eseguita in 72 ore, è quella di spostarsi altrove, dove ci sono comunque lunghi tempi di attesa, o in altri ospedali della Regione. Intanto però le prenotazioni al Cup per Avezzano e Tagliacozzo sono infatti bloccate. Un problema non da poco perché si parla di un esame di base, quindi molto importante, quindi di un tipo di accertamento che fa da filtro a tutte le altre tecniche di imaging più complesse come Tac, risonanza magnetica e angiografia. Una situazione che non è andata già a tantissimi utenti marsicani che in questi giorni si sono presentati agli sportelli per prenotare oppure che hanno telefonato al numero verde per fissare la data dell’appuntamento. Si sono sentiti rispondere che le prenotazioni erano sospese. Un’alternativa rimane quella dei centri provati a pagamento dove le tariffe sono ovviamente più alte. Dalla Asl hanno sottolineato che “quando il calendario è pieno si procede all’apertura dell’annualità successiva”. Un modo per dire che se ne riparla nel 2016. Sulla questione il Tribunale del malato ha sottolineato l’inadeguatezza dell’offerta rispetto a una domanda e a un bacino troppo vasti rispetto alle risorse. “Sappiamo quello che sta accadendo perché ci arrivano decine di segnalazioni ogni giorno”, ha commentato Stefano Di Giuseppe del Tribunale per la difesa del malato, “sarebbe opportuno che l’azienda sanitaria locale Avezzano Sulmona L’Aquila integrasse il personale e i macchinari per poter dare così delle risposte concrete ai pazienti che non possono spostarsi da un piccolo comune e arrivare in altre province dove si trova la struttura ospedaliera disponibile oppure andare dai privati. Purtroppo questa è la realtà di una provincia tra le più grandi d’Italia che continua a soffrire quotidianamente a causa delle troppe carenze”.