Celano. A parte per gli appassionati della specie, non è sicuramente piacevole ritrovarsi in giardino, “faccia a faccia” con un serpente. Di certo è affascinate e, per i meno esperti anche curioso, quanto accaduto ieri a una lettrice di Celano, poco lontano dalla porta di casa, nel centro storico.
Affascinante perché dimostra la forza straordinaria della natura, che sa rivelarsi sempre più forte e resiliente rispetto all’essere umano, in difficoltà davanti a situazioni che non conosce e facilmente in balìa di emozioni forti.
La donna ha trovato un serpente ma ha capito di quale animali si trattasse solo una volta vicino, in quanto era nascosto tra l’erba e qualche piccolo sasso che però ne confondeva il colore. Una volta vicina è riuscita a scattare una foto, convinta che il serpente fosse morto. Perché era lì, immobile, non dava alcun segno di vita.
Decisa a chiamare qualcuno per farlo rimuovere, convinta anche che lo avesse ucciso uno dei suoi due gatti, la donna si è allontanata di qualche metro per poi tornare sul posto dopo 4/5 minuti al massimo. È stato in quel momento che è rimasta senza parole: perché nel giro di pocchissimo tempo, non solo ha dovuto capire che l’animale in realtà era vivo e vegeto ma anche che si “era preso gioco di lei”, facendo finta di essere morto. Per non farsi uccidere.
La tanatosi o morte apparente
Il comportamento del serpente in cui si è imbattuta la celanese in realtà ha una chiara e semplice spiegazione scientifica. Si chiama tanatosi o “morte apparente”. Il serpente è un Hierophis viridiflavus, meglio conosciuto come “Biacco”. È un serpente non velenoso che arriva ad essere lungo anche 200 centimetri.
È molto veloce, capace di salire su alberi e arbusti ed è frequente incontrarlo nelle campagne e nei giardini, sia in terreni rocciosi, secchi e soleggiati, sia in luoghi più umidi. È indispensabile sfatare alcune errate convinzioni, come quella di ritenere i biacchi serpenti pericolosi o addirittura scambiarli per giovani vipere. La tecnica della tanatosi è comune in quanto è un meccanismo di difesa ma talvolta anche di attacco, utilizzato al fine di scoraggiare un predatore da un possibile attacco o far abbassare la guardia ad una possibile preda. È un comportamento mirato alla sopravvivenza dell’animale in quelle situazioni che non permettono vie di fuga.
Di certo si tratta di un serpente che fa parte di un ecosistema. Esso è cibo per i rapaci e a sua volta si nutre di insetti, topi, farfalle e anche di molte zanzare! Non è velenoso ma se disturbato può diventare aggressivo, causando morsi dolorosi che provocano piccole lacerazioni della pelle.