Avezzano. Le domande ai loro “nuovi insegnanti” non sono mai state banali. Perché tanti di loro sono appassionati di montagna ma quasi mai conoscono correttamente le regole da seguire, l’attrezzatura adatta da avere con sé ogni volta che si intraprende un’escursione. Non tutti sanno quanto può essere pericolosa la neve o anche quanto ci si possa fare male a non avere indumenti idonei ai sentieri di montagna e alle temperature. Quasi nessuno sa quanto valanghe e slavine possano mettere in difficoltà anche chi è più esperto e amante delle bianche vette.
Sicurezza sì ma anche passione e amore per la montagna, la natura, la meraviglia.
Esattamente quello che cercavano Valeria Mella, Gianmarco Degni, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante. Basta cliccare sulle loro pagine social che sono ancora lì, per scoprire chi erano e per guardare la luce che avevano negli occhi durante le escursioni in montagna.
“Vorrei che ai ragazzi che verranno coinvolti nel progetto si raccontasse chi era Valeria e chi erano i quattro escursionisti che sono morti quel giorno. Perché non va raccontato solo il dolore ma va trasmesso e portato avanti quello che loro provavano quando andavano in montagna”, aveva detto qualche mese fa Vincenzo Mella, il papà di Valeria, maresciallo dell’Arma dei carabinieri.
I familiari dei quattro escursionisti in questo anno di loro assenza non si sono mai tirati indietro. Hanno accolto con entusiasmo il progetto “Angeli del Velino” nato dall’iniziativa della vice presidente dell’Ance provinciale Roberta Palermini e poi sottoscritto dalle associazioni Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Cna, Cia, Confartigianato.
Il progetto è stato poi promosso dal Comune di Avezzano e portato avanti da tutti i corpi dei soccorritori che parteciparono alle ricerche sul Monte Velino, per quasi un mese. Ricerche che per la prima volta in Abruzzo hanno portato al lavoro condiviso e in sinergia di tutte le istituzioni presenti sul territorio. All’iniziativa ha partecipato il Comando provinciale dell’Aquila della Guardia di Finanza rappresentato dal Sagf, il Comando provinciale dell’Aquila dei Carabinieri Forestali, che ha visto il coinvolgimento del Servizio Meteomont, il Cai di Avezzano, il Corpo del Soccorso Alpino e Speleologico, la questura dell’Aquila con la figura di uno psicologo, il Nono Reggimento Alpini dell’Esercito.
Questa mattina, accompagnati dai docenti Alessandro Marchetti, Giovanna Cipolla, Luisa Trecco, Elia Bianchi, Maria Grazia Rotini, Letizia Malaspina, Emauela Doganieri, Roberta Gallese, Francesca Ranieri e
Cristiana Lucci sono saliti sul Monte Salviano, circa 150 studenti del Liceo Croce di Avezzano.
Il progetto è rivolto a tutti gli studenti delle scuole della città. Oltre 400 persone, scaglionate in diverse giornate. Dopo delle lezioni affrontate on line per via della pandemia, ora i ragazzi hanno iniziato ad essere coinvolti in “esperienze sul campo”.
E allora eccoli gli studenti, a lezione con i soccorritori di Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino. Proprio così, il ricordo rimarrà sempre vivo e sempre viva rimarrà l’attenzione per un tema importante come quello della “sicurezza in montagna”, che dopo quel tragico 24 gennaio del 2021, inizia ora ad esserre percepito in modo più efficace e forte.
IL REPORTAGE DI MARSICALIVE SUL MONTE SALVIANO
Per il Nono Reggimento Alpini dell’Aquila:
-lezioni di Meteomont e autosoccorso con l’esperto militare neve e valanghe Berardino Iualianella e l’osservatore meteonivologico Gaudio Bellotta
-lezioni di soccorso in montagna con i comandanti delle due squadre di soccorso Antonio Di Stefano e Fabrizio Fracassi e gli operatori Luca Maimone e Federico D’Intino.
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