L’Aquila. La politica scalda i motori e si prepara ad una lunga campagna elettorale, tutta in salita, che porterà alla formazione di un nuovo governo nella primavera del 2013. Il periodo di transizione del governo dei tecnici arriverà a naturale scadenza ma i partiti degli schieramenti sono in fibrillazione per cercare di capire quale crisi di identità li ha paralizzati da ormai troppo tempo. Il balletto delle alleanze sembra essere iniziato, come pure quello dei nomi per il candidato premier. Nel centro sinistra in molti sembrano accogliere con favore la candidatura del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e in tutta Italia stanno nascendo comitati di sostegno. I sondaggi di questi ultimi giorni lo danno addirittura secondo ad un eventuale candidatura dell’attuale Presidente del Consiglio Mario Monti. Il centro destra prova a ricompattarsi, dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler fare un passo indietro, lanciando un appello a Casini e Montezemolo, i quali però non hanno reagito con molto entusiasmo alla proposta del Cavaliere. Alla domanda del direttore del quotidiano Libero, Maurizio Belpietro, su chi sarà il candidato per il Pdl Berlusconi risponde: ”E’ difficile fare nomi perché dietro i nomi si instaurerebbero subito delle polemiche”. Non va oltre il Cavaliere ma indiscrezioni si rincorrono intorno ad un nome, quello del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Secondo quanto riportato dal blogger teramano Giancarlo Falconi sul sito de “I due punti”, il Presidente Chiodi sarebbe nella rosa dei cinque papabili. Certo è che negli ultimi giorni sembra essersi intensificata l’attenzione sul Governatore abruzzese, reduce da numerosi successi, anche a livello europeo, per le politiche di risanamento portate avanti con coraggio e tenacia nella sua regione. Ieri sera, ospite di Bruno Vespa su Rai 1, nella trasmissione ”Porta a Porta” è intervenuto per raccontare dell’Abruzzo come esempio di Regione virtuosa. In una nota della regione Abruzzo le principali azioni del difficile lavoro di risanamento: ”In questi tre anni sono stati eliminati il vitalizio dei Consiglieri regionali dopo aver ridotto le indennità, cancellato circa 250 poltrone di enti ed agenzie regionali, tagliato i compensi ai componenti dei consigli di amministrazione; ridotto il numero dei dipendenti regionali, assorbito le Agenzie regionali, ridotto i Consorzi fidi, eliminato le Comunità montane al livello del mare”. Una politica di riordino dei conti che ha dato ottimi frutti negli ultimi anni e restituito credibilità ad una intera regione che era una delle più indebitate del Paese. Gianluca Rubeo