Avezzano. Se ne va un tassello importante della storia del Fucino e l’ultimo assistente al Soglio Pontificio della scomparsa Corte Papale, cancellata da Paolo VI nel 1968. E’ morto il Alessandro Torlonia, principe di Canino, Fucino, Musignano e Torlonia. Figlio del principe e senatore del Regno d’Italia Carlo Torlonia, suo bisnonno paterno era il primo principe del Fucino Alessandro Raffaele, che prosciugò il lago. Presidente della Banca del Fucino dal 1947, era nato a Roma il 28 novembre 1925. E’ morto all’età di 92 anni. I funerali sono stati celebrati sabato 30 a Santa Maria alla Traspontina. Era figlio di Carlo Torlonia, principe e senatore del Regno d’Italia. Era il proprietario di villa Albani sulla Nomentana, scrigno di bellezze chiuso ai mortali. E soprattutto dei 620 marmi Torlonia, la più ricca collezione privata al mondo di originali romani e greci. Fino agli anni ’60 esisteva il Museo Torlonia alla Lungara. Poi proprio don Alessandro trasformò l’edificio in 63 appartamenti e chiuse la collezione nei sotterranei, tra le proteste di Antonio Cederna. Nel 2016 è stato annunciato dal ministro Dario Franceschini un accordo tra dicastero e Fondazione Torlonia per un’esposizione della collezione nel 2018 con un tour mondiale, a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri, ma mancano date e luoghi certi.
La famiglia Torlonia è proprietaria degli affreschi della tomba François di Vulci, una delle più antiche sepolture di epoca etrusca. Staccati nel 1863, pochi anni dopo la scoperta della tomba, gli affreschi sono custoditi ancora oggi a Villa Albani a Roma e sono stati oggetto di un’infinita trattativa tra i Torlonia e il parco naturalistico archeologico di Vulci che ne chiedeva, invano, la restituzione. In tanti si sono attivati, negli anni, per chiedere ai Torlonia almeno un prestito dei dipinti, per renderli fruibili al pubblico. Dai sindaci di Montalto di Castro e Canino alle associazioni culturali, fino al Movimento 5 Stelle, tramite la sezione locale e il deputato viterbese Massimiliano Bernini, tornato più volte sulla questione con interrogazioni parlamentari al ministero dei Beni culturali. Una battaglia che il presidente della Fondazione Vulci e del parco archeologico Carmelo Messina aveva detto di voler continuare a portare avanti, anche scrivendo a Papa Francesco, se necessario. La vicinanza della famiglia Torlonia al Vaticano, del resto, è nota: Alessandro Torlonia era principe assistente al soglio pontificio e consigliere laico della pontificia commissione, massimo organo di governo della Città del Vaticano.