Avezzano. Il senatore ed ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, è stato scarcerato e sta raggiungendo il convento della Madonna dei bisognosi di Pereto, dove sconterà gli arresti domiciliari. Lusi era in carcere dal 20 giugno con l’accusa di aver sottratto circa 25 milioni di euro di finanziamento pubblico dalle casse dell’ex Margherita. Nella giornata odierna la giudice per le indagini preliminari di Roma, Simonetta D’Alessandro, ha autorizzato la scarcerazione da Rebibbia, disponendo al tempo stesso i domiciliari nel convento del carseolano. La scarcerazione di Lusi ha suscitato reazioni nella Marsica ma per il momento nessun esponente del Pd è intervenuto. “Non si tratta di un classico monastero, ma di una comunità di recupero” ha detto don Enzo Massotti, parroco di Carsoli, “Una volta era una struttura francescana – aggiunge – oggi è diocesana ed è guidata da padre Giancarlo”, il quale è stato contattato dai legali del senatore ed è in attesa di disposizioni per il soggiorno dell’ex tesoriere. “All’interno del monastero non solo ex tossicodipendenti, ma anche persone con problemi psichici”. Circondato dai numerosi boschi dei monti Simbruini è stato fondato nel 610 a poco più di mille metri sul monte Serrasecca, a non molti chilometri da Roma. Il luogo, un paio di anni fa, è stato meta di una visita di papa Benedetto XVI; in passato vi si recò anche Madre Teresa di Calcutta. Si tratta di uno dei più antichi monasteri d’Italia il cui altare fu consacrato dall’unico Papa Marsicano, San Bonifacio IV. Gli ospiti del monastero mostrano indifferenza per l’arrivo del Senatore al quale ovviamente sarà riservato lo stesso trattamento degli altri. La stanza destinata al senatore Lusi sarà singola, dagli arredi essenziali, e priva di linee internet e telefoniche, sia fisse che cellullari. Le disposizioni sono state stabilite dal gip Simonetta D’Alessandro nelle motivazioni con cui ha dato il suo via libera alla scarcerazione del senatore. Obiettivo del giudice è che Lusi non possa comunicare con l’esterno in colloqui “con ogni probabilità inquinanti e preparatori di disegni calunniosi”. Il gip ha anche disposto che Lusi possa avere un colloquio settimanale con la moglie Giovanna Petricone, anche lei indagata e anche lei da qualche tempo agli arresti domiciliari. Gli incontri avverranno presso la biblioteca del Santuario, ed è prevista la possibilità di vedere la figlia di due anni. Nel provvedimento di sei pagine il gip afferma, inoltre che “nella situazione interinale Lusi potrebbe operare la restituzione del denaro trasferito in Canada, con inequivoco sintomo di affrancamento dal sistema criminale in cui egli sembra essere vissuto: una specifica volontà in tal senso, d’altronde, è già desumibile dal vincolo creato con la costituzione del pegno sulle quote delle società canadesi, in favore della procura di Roma”. Gianluca Rubeo