Tutti abbiamo bisogno di qualcuno su cui contare. Lo abbiamo imparato quando il covid ha assalito in questo ultimo anno proprio i più forti, gli Usa, l’Europa, l’Inghilterra. Senza guardare in faccia il conto in banca nelle casse degli stati. Eppure…
Tutto questo, a quanto pare, non ci ha insegnato nulla.
Dal Sudest asiatico, Thailandia, Malesia, Indonesia, Cambogia, al Sudamerica, dalle Filippine al Brasile, fino al Nepal. Sono senza vaccini. Ma in fondo, gli altri stati hanno risposto: chissenefrega.
Non abbiamo imparato, da questo dramma mondiale, a superare gli steccati dell’egoismo, dell’opportunità, dell’egemonia, dell’individualismo. Anzi, proprio ora stiamo dimostrando il peggio di noi.
Infatti l’attuale scenario epidemiologico vede una situazione drammatica a livello globale. Nei Paesi più poveri i vaccinati sono meno dell’1 per cento. Su scala globale i nuovi casi giornalieri sono almeno 500mila ogni giorno, ma concentrati dove i vaccini non arrivano. Ovviamente. In aree del mondo come Sudamerica e Asia la pandemia continua a causare gravi danni, con migliaia di nuovi casi e morti ogni giorno.
Mentre l’Europa e gli Stati Uniti d’America pensano a come tornare in spiaggia, in Vietnam la pandemia è il solito killer fuori controllo. E’ vaccinato meno dell’1 per cento. La situazione continua a essere molto difficile anche in India. E’ stato vaccinato solo il 4 per cento su 1,4 miliardi di persone. E così via.
Ma questo disinteresse dei più forti nei confronti dei deboli è un grave errore.
Se non lo capiamo con il cuore, forse lo capiremo con la testa. Forse ce ne ricorderemo quando il coronavirus, che a causa di questo contesto globale continuerà a circolare tra la popolazione povera e a mutare, si affermerà con varianti che potrebbero non riuscire a contenere neanche quei Paese che hanno i vaccini …e il conto in banca.