Avezzano. Hanno raccontato tra le lacrime le violenza subite in casa, le molestie e la paura del padre-padrone. Udienza shock ieri mattina davanti alla Corte d’assise dell’Aquila per il processo che vede imputato il padre e marito killer Vili Selmanaj . Le due figlie dello straniero sono state ascoltate dal giudice Giuseppe Grieco (al altere Romano Gargarella) insieme ad altri due dei tre fratelli. Il kosovaro reo confesso, che aveva ucciso a colpi di pistola la figlia Senade Selmanaj e la moglie Fatima all’uscita di un supermercato di Pescina, è accusato di duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco. Il pubblico ministero, Maurizio Maria Cerrato, e la parte civile rappresentata dall’avvocato Leonardo Casciere, hanno confermato che in casa dovevano subire continue violenze e angherie. Hanno raccontato che spesso il padre rientrava ubriaco e che le figlie, compresa la vittima Senade, erano costrette a subire spesso molestie. Sono stati anche ascoltati i carabinieri intervenuti dopo il duplice omicidio. Dagli accertamenti è emerso che la pistola era stata portata in Italia dalla Germani. Si tratta di una magnum calibro 22 magnum a 8 colpi. In macchina sono stati ritrovati altri 22 colpi nascosti dentro un pacchetto di sigarette vuoto. La prossima udienza è stata fissata al 15 maggio in cui potrebbe essere interrogato anche l’omicida difeso dagli avvocato Antonio Milo e Davide Baldassarre.