Pescina. E’ stata rigettata la richiesta di perizia psichiatrica nei confronti di Veli Selmanaj, per il processo che lo vede imputato del duplice omicidio a colpi di pistola della figlia Senade Selmanaj e della moglie Fatima all’uscita di un supermercato di Pescina. La corte d’Assise dell’Aquila, presieduta dal giudice Giuseppe Grieco (a latere Romano Gargarella), ha fissato per il padre e marito killer l’udienza al 12 giugno per la discussione. E’ stato sentito anche il consulente della difesa che ha parlato di semi infermità mentale a causa di uno stato di depressione. Accusa e parti civili hanno sostenuto che non c’è necessità di perizia visto che il killer era lucido al momento del gesto. Nella seduta precedente sono state ascoltate le due figlie dello straniero insieme ad altri due dei tre fratelli. Il kosovaro reo confesso è accusato di duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco. Il pubblico ministero, Maurizio Maria Cerrato, e la parte civile rappresentata dall’avvocato Leonardo Casciere, hanno confermato che in casa dovevano subire continue violenze e angherie. Le ragazze hanno raccontato che spesso il padre rientrava ubriaco e che le figlie, compresa la vittima Senade, erano costrette a subire spesso molestie. L’omicida è difeso dagli avvocato Antonio Milo e Davide Baldassarre.