Avezzano. Nel terzo appuntamento con la stagione di prosa al teatro dei Marsi di Avezzano, ieri, giovedì 8 dicembre, è andato in scena lo spettacolo “Due Partite” della regista e scrittrice, Cristina Comencini. Affidata alla regia di Paola Rota, la commedia è divisa in due atti. Il primo, ambientato negli anni ‘60, ha visto Beatrice, Claudia, Gabriella e Sofia, quattro ottime amiche, dialogare tra di loro interrogandosi sul ruolo della donna, e della madre, mentre giocano a carte in salotto. Contemporaneamente, nella stanza accanto, le loro figlie si divertono a fare le adulte ritagliando le foto di Grace Kelly. Il secondo atto è ambientato quaranta anni dopo, quando le bambine, ormai diventate adulte, si ritrovano in occasione della morte di Beatrice, madre di Giulia.
Il cast d’eccezione, composto dalle bravissime, e affiatate, Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Giulia Bevilacqua e Caterina Guzzanti, è il valore aggiunto a una storia dai forti contenuti drammatici che, attraverso un umorismo tipicamente italiano, mira a far riflettere sul ruolo della donna, e della madre, nell’attuale società civile. Viene affrontata la crisi d’identità che investe la figura femminile nell’immediato dopoguerra, la sua condizione di insoddisfazione, ma anche di profonda infelicità, per una posizione all’interno della famiglia che sembra essere secondaria rispetto a quella dell’uomo. Concetti, questi, che vengono ulteriormente rimarcati nel secondo atto quando Giulia, Cecilia, Sara, Rossana, le quattro bimbe che da piccole giocavano a fare le adulte, nonostante abbiano effettivamente raggiunto l’emancipazione lavorativa e sessuale, si trovano a vivere le stesse inquietudini e incertezze che affliggevano le madri.
In “Due Partite” vengono trattate tematiche complesse come la maternità, i rapporti tra i due sessi e l’influenza materna sui figli attraverso un bilanciamento perfetto tra momenti drammatici e momenti comici, soprattutto nel primo atto. Ciò che rende forte la trama dello spettacolo, infatti, sono i contenuti estremamente attuali e dalla forte esposizione massmediatica cui è facile imbattersi. Nel periodo storico che stiamo vivendo, non di rado si sente parlare di giornate di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, oppure di leggi ad hoc (es. “femminicidio”) per tutelare il gentil sesso. Ecco, dunque, che “Due Partite” si pone non solo come uno spettacolo teatrale, ma anche come un’ulteriore denuncia avverso le condizioni della donna nella società civile, la quale merita di godere di una definitiva emancipazione lontano da quei pregiudizi che, per lunghi tratti della storia recente, ne hanno minato certezze e indipendenza. Nel corso degli anni molto è stato fatto per proteggere la figura della donna e della madre, e per questo motivo lo spettacolo della Comencini è da considerarsi anche come un invito a ricercare un maggiore dialogo, un maggiore confronto e, soprattutto, maggiore comprensione, per salvaguardare ciò che, molto probabilmente, è quanto di più caro all’essere umano: la famiglia. Federico Falcone