Avezzano. Sembra una storia presa da un film d’avventura. Invece il naufragio avvenuto a dodici miglia dalle coste abruzzesi è un incubo divenuto realtà. Due avezzanesi, Roberto Raschiatore, giornalista del Centro, e Andrea Panella, insieme ad altri due pescatori, si sono visti affondare la barca su cui si trovavano per una battuta al tonno rosso, in pochi minuti. Tutto è cominciato alle 7 del mattino quando i quattro amici partono dal Circolo nautico Saline Nord su una barca Aisha, utilizzata per la pesca d’altura. Alle 9 arrivano nel posto stabilito e comincia la pesca. Ci sono anche altre barche in zona, ma le distanze in mare sono tutta un’altra cosa rispetto a quelle sulla terra ferma. Alle 9 inizia la pesca ma dei tonni nessuna traccia. I minuti passano e la speranza è quella che abbocchi qualcosa. Il sole comincia a essere alto, il mare è blu, la brezza leggera. Tutto va per il meglio. Ma l’incubo deve ancora arrivare. Alle 10 nel pozzetto di poppa si vede dell’acqua. Scatta l’allarme, ma non sembra così grave. Pochi secondi dopo, però, le cose cambiano. L’acqua non si ferma, continua a entrare. I quattro turisti provano a partire ma il motore non ce la fa. La barca comincia ad affondare, proprio come in un film. Raschiatore si getta in acqua, gli altri provano a fare qualcosa ma non c’è niente da fare. In pochi secondi l’Aisha si impenna. Solo la punta rimane fuori dall’acqua salata. Gli altri tre finiscono in acqua mentre Raschiatore si aggrappa a una cassa di polistirolo. Poi solo urla per chiedere aiuto. Gli altre persone sulle barche non sentono nulla. Non si accorgono di quello che sta accadendo. Sono momenti di terrore per i naufraghi, ma uno di loro riesce a tirare la cordicella che fa aprire la zattera di salvataggio. Raschiatore raggiunge i tre compagni e sale sulla zattera. Ora nessuno li sente. Sono momenti drammatici. Ma ecco arrivare il loro angelo. Si chiama Luciano Di Renzo, istruttore di sub e gestore della nautica “La cala del cigno” che si trova sul lungomare di Pescara sud. Li fa salire sul gommone. Sono salvi. La brutta avventura è finita. Il tempo di arrivare a riva, guardarsi attorno e capire che l’incubo è ora solo una storia incredibile da raccontare.