Avezzano. Risultavano invalidi al 100 per 100 ma passeggiavano senza problemi e da soli per le vie della città. Le fiamme gialle di Avezzano hanno scoperto due falsi invalidi pedinandoli e fotografandoli. L’attività d’indagine, eseguita attraverso una complessa analisi della documentazione sanitaria attestante gravi patologie invalidanti a favore di taluni soggetti beneficiari di erogazioni assistenziali, ha consentito di individuare i due presunti indebiti percettori di tali trattamenti economici per circa 90mila euro.
Nello specifico, grazie anche all’attività di osservazione in loco, pedinamenti e mirate riprese fotografiche, veniva appurato che i detti soggetti, a dispetto delle certificazioni mediche attestanti patologie invalidanti con il 100% di gravità, non risultavano in realtà affetti da alcun pregiudizio fisico tale da comprometterne e ridurne le capacità cognitive, di orientamento spazio-temporale e di locomozione.
Si appurava altresì che uno degli indagati fruiva indebitamente di alcune agevolazioni economiche spettanti agli invalidi totali quali, ad esempio, l’aliquota Iva ridotta al 4% per l’acquisto di autovetture e ciclomotori e l’esenzione dal pagamento del bollo auto.
Alla luce della significativa discrepanza fra la certificazione sanitaria prodotta e l’effettivo stato di salute manifestato dagli indagati, i “falsi invalidi” venivano deferiti a piede libero alla Procura della Repubblica di Avezzano per truffa aggravata ai danni dello Stato e, condividendo le prospettazioni degli operanti, Roberto Savelli, sostituto procuratore titolare dell’indagine, disponeva il sequestro per equivalente dell’importo complessivo di 86.754 euro l’immediato blocco delle pensioni di invalidità nonché il recupero delle somme illecitamente percepite e connesse alle suindicate agevolazioni economiche.
Sono in corso approfondimenti tesi ad accertare l’eventuale responsabilità e/o coinvolgimento di altri soggetti in condotte illecite analoghe. Il contrasto alle frodi nei settori della previdenza ed assistenza sanitaria rappresenta sempre più una priorità nell’attività d’istituto della Guardia di Finanza atteso che mira a restituire a chi ne ha effettivamente bisogno ciò che è stato loro illecitamente sottratto.