San Benedetto dei Marsi. Due anni fa l’uccisione dell’orsa Amarena e la scomparsa dei suoi cuccioli, la notte che sconvolse la Marsica.
Nella notte del 31 agosto del 2023, a San Benedetto dei Marsi, avvenne l’uccisione, a colpi di fucile, dell’orsa Amarena. A sparare fu Andrea Leombruni, sotto processo per questo reato. L’onda di emozione che ne seguì fu senza pari. I due piccoli cuccioli di Amarena, infatti, scapparono in preda alla paura e per molto tempo se ne persero le tracce.
L’apprensione e lo sdegno fecero il giro d’Italia. Un caso unico nella Marsica che può paragonarsi, in parte, solo alla morte dell’orso Juan Carrito, investito da un automobile.
Ma Amarena, che era nota per la sua mitezza e che era solita girare nella zona, era anche una mamma orsa che avrebbe dovuto accudire ancora per mesi quei due cuccioli persi. Non si sapeva se i due animaletti ce l’avrebbero fatta a nutrirsi e sopravvivere senza la mamma.
A due anni dal fatto la giustizia sta facendo il suo corso, tante le parole spese e scritte sull’accaduto. Libri, favole, ricordi, murales e decine di manifestazioni di piazza. Nessuno ha dimenticato quella notte.
I cuccioli, fortunatamente, se la sono cavata in natura, si sono nutriti e sono cresciuti. Resta il ricordo di un episodio controverso che scosse la Marsica. Il processo ad Andrea Leombruni riprenderà il 26 settembre al tribunale di Avezzano.
“Sono passati due anni dalla morte di Amarena ammazzata a fucilate nella notte del 31 agosto 2023 da Andrea Leombruni”. Hanno dichiarato i membri di Italaimbiente, associazione Italiana difesa animali e ambiente,
“Solo a giugno dello scorso anno si sono chiuse le indagini e dopo un primo rinvio finalmente davanti al tribunale di Avezzano si è aperto il processo per l’uccisione dell’orsa marsicana più famosa del parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Il processo riprenderà il 26 settembre prossimo. La domanda è quanto arriverà la sentenza di primo grado? E non è una domanda retorica in quanto seppur prorogato il rischio che il tribunale di Avezzano dove si svolge il processo Amarena chiuda prima della scadenza della proroga prevista per il 2017 è dietro l’angolo per carenza di personale, e questo vuol dire innanzitutto udienze dilatate nel tempo con il rischio in caso di chiusura anticipata del tribunale di trasferimento del processo a l’Aquila con tutte ciò che ne consegue”. Hanno spiegato i membri dell’associazione.
“Appare ovvio che la difesa come è nel suo interesse cerchi di dilatare il più possibile i tempi del giudizio- scrive l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- ma la domanda che ci facciamo è se dopo due anni dall’uccisione di Amarena e dopo solo due udienze del processo è se questa orsa ammazzata a sangue freddo colpita alle spalle dal Leombruni mentre si stava allontanando avrà mai giustizia? Qualche dubbio ci viene visti i tempi larghi di questo processo e degli eventuali altri gradi di giudizio. Intanto altri orsi sono morti nel parco di Abruzzo e anche per loro non è detto che ci sarà giustizia. Ben vengno le leggi che hanno incrementato le pene- conclude il comunicato animalista- ma è chiaro che se non sono accompagnate da un potenziamento delle attività investigative che portino all’individuazione dei responsabili e se non vi sono degli snellimenti nelle procedure e nei tempi processuali, il rischio che queste leggi da sole è dietro l’angolo e non vorremmo che il caso Amarena sia un esempio di quanto sosteniamo”.