L’Aquila. Dopo l’esito degli ultimi referendum negli Stati Uniti, che ha portato alla legalizzazione della marijuana per scopo ludico negli stati di Washington e Colorado, e per scopo terapeutico in Massachussetts, i Radicali italiani non potevano certo far finta di nulla e così alcuni attivisti hanno organizzato una manifestazione davanti al Palazzo di Montecitorio mostrando piantine di marijuana per chiedere che anche la nostra legislazione venga adeguata. A suffragare la loro richiesta, è stato presentato un documento bipartisan firmato da esponenti di destra e di sinistra, con l’esclusione di Lega e IDV, in cui si illustrano gli effetti terapeutici della marijuana; tra i firmatari del testo compare anche il nome di Umberto Scapagnini, il medico personale di Berlusconi. In Italia l’uso terapeutico della marijuana è stato legalizzato solo in alcune regioni, ma l’iter per ottenere il farmaco, lungo, farraginoso e costoso, costringe talvolta i malati a rifornirsi presso canali illegali. La cannabis a scopo curativo solitamente non viene “rollata” nella classica canna, ma viene invece consumata per mezzo di vaporizzatori per fumare, che evitano i deleteri effetti della combustione, come la produzione di catrame, e consentono così di mantenere inalterati i principi attivi. Per quel che riguarda invece la coltivazione e il commercio, la nostra legislazione considera illegale la marijuana, ma è depenalizzato l’uso e la detenzione di minime quantità, e così ogni giorno leggiamo sui giornali di decine di arresti per droga, come l’arresto di un diciannovenne di Sulmona che nascondeva le dosi negli slip. Le coltivazioni, inoltre, si moltiplicano e, visto che ormai i “pollici verdi della marijuana” non sono più così ingenui, non coltivano la canapa nel loro giardino, ma su terreni demaniali. Pare che proprio in provincia de L’Aquila, questo fenomeno sia in costante crescita per la conformazione impervia del terreno, che non consente facili accessi. E’ infatti recente la notizia del ritrovamento di una piantagione nel territorio di Pozza di Preturo, ed è solo l’ultima di una lunga serie. Alla domanda su come possano questi novelli vivaisti procurarsi facilmente i semi di marijuana, la risposta è semplice: tramite contatti personali oppure negli headshop online, che vendono liberamente e legalmente semi “per la conservazione genetica della specie”.