Avezzano. In 19 finiscono davanti al gup con l’accusa di spaccio di droga nel Fucino e nella zona di Cappelle dei Marsi. L’inchiesta, della distrettuale antimafia dell’Aquila, riguarda un traffico di sostanze stupefacenti nel territorio marsicano. Davanti al giudice dovranno presentarsi Mirella Antonini, Samir Anzaoui, Atman Bya, Youssef Bya, Ennio Di Stefano, Yassir Edouar, Jamal El Argab, Rachid El Bouhali, Ahmed El Mansouri, Abdellah El Montasser, Hicham Harcha, Mohammed Moujjan, Moustafa Mourattill, Zineb Mourattil, Ahmed Omari, Gianni Palomba, Renata Petra, Yassine Samour e Abderrazzak Stoutou, tutti residenti nell’area dove avveniva lo smercio: Avezzano, Celano, Scurcola Marsicana, L’Aquila e addirittura Teramo e Milano.
L’inchiesta è partita da un’operazione dei carabinieri che ha portato dritto nella Piana del Fucino. Alcuni degli accusati, infatti, secondo gli inquirenti nascondevano la droga dentro i barattoli e sacchetti di cellophane sotterrati tra i canali del Fucino, sponde dei fiumi, oppure vicino ai pioppi, salici o, meglio ancora rovi. Ma non sapevano di essere filmati da “fototrappole” a infrarossi utilizzate dai carabinieri forestali per inquadrare orsi, daini, lupi e uccelli. Così gli investigatori hanno scoperto una presunta organizzazione per lo spaccio di droga molto fiorente che ha portato a maggio del 2017 all’arresto di 14 persone in un’ inchiesta che però inizialmente contava 33 indagati, in maggioranza marocchini.
Un quartier generale è stato individuato dagli investigatori a Cappelle dei Marsi dove c’era l’abitazione di due stranieri e dove avvenivano diversi incontri per il trasporto della droga. In tutto sono stati sequestrati 130 grammi di cocaina, due chili di marijuana, 1,66 chili di hascisc.
Il valore dello stupefacente sequestrato si aggira tra i 40mila e i 50mila euro ma il volume d’affari dell’associazione è stato stimato intorno al mezzo milione di euro all’anno. Gli esiti dell’indagine sono frutto del lavoro incrociato della magistratura aquilana e di quella di Avezzano con due diverse ordinanze sulla stessa vicenda. Alla base delle indagini ci sono molte intercettazioni e della fotografie. Gli investigatori hanno anche scovato sette clandestini che non fanno parte dell’indagine le cui posizioni sono state comunicate al prefetto. Gli arrestati sono assistiti dai legali Roberto Verdecchia, Lino e Gianluca Motta e Mario Del Pretaro. L’udienza è stata fissata al 30 ottobre.