Avezzano. Parla di “Diffamazione pura” Giulio Di Pangrazio, figlio del primo cittadino Gianni finito in un vortice mediatico dopo un incidente in centro. A chi lo accusa di omissione di soccorso replica su Facebook, senza mezzi termini, affermando che si tratta di “Diffamazione pura per attaccare mio padre!”. Nei suoi confronti sarebbe stato ipotizzato il reato di fuga, previsto dall’articolo 189, commi sesto e settimo, del codice della strada, punibile esclusivamente a titolo di dolo, anche nel caso di danno a persone, ma non sarebbe accusato di omissione di soccorso. “Ho prontamente provveduto, insieme ad uno dei passanti”, racconta il giovane, “a chiamare i soccorsi. Essendo anche io in stato confusionale e molto agitato (l’incidente d’altronde l’ho subito Anche io), per maggiore sicurezza, ho chiamato un mio amico che subito si è recato sul luogo, permettendomi dopo oltre mezz’ora di contattare i carabinieri e tornare a casa”. Si affida anche alla dichiarazione del suo legale, l’avvocato Antonio Milo. “In merito alle notizie che hanno avuto una insolita risonanza mediatica”, afferma il legale, “preciso che non c’è stata nessuna omissione di soccorso da parte del mio assistito. In realtà, Giulio Di Pangrazio, dopo l’impatto, ha atteso circa 15 minuti, assicurandosi delle condizioni di salute del conducente dell’altro veicolo. In seguito, preso dal momento concitato e dallo stato di agitazione e solo dopo aver controllato le condizioni del ferito e di essersi assicurato dell’arrivo dei soccorsi, si è allontanato, recandosi dal proprio medico, il quale ha diagnosticato un acuto stato d’ansia. Subito dopo, si è presentato spontaneamente ai carabinieri, denunciando l’accaduto. È allora assolutamente falso e strumentale affermare che al mio assistito sarebbe stato contestato il reato di omissione di soccorso. Per queste ragioni”, conclude, “ci riserviamo di rivolgersi alla magistratura competente per la tutela dei propri diritti, gravemente lesi da un’ingiusta campagna diffamatoria”.