Ortona dei Marsi. Nessun pregiudizio sulle rinnovabili a condizione che, in concreto, gli impianti siano conformi alle prescrizioni tecniche, che ne sia accertata la compatibilità ambientale in relazione al territorio di riferimento e che ne sia informata la popolazione in ossequio al principio di partecipazione della stessa alle decisioni ambientali, come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Questa la posizione dell’avvocato Giuliana Eramo, consigliere di minoranza del Comune di Ortona dei Marsi, che così racconta: “Nello scorso mese di settembre, un consigliere di maggioranza, in via del tutto informale (modalità, questa, successivamente confermata dallo stesso consigliere) mi parlò della possibile realizzazione, ad iniziativa privata, di un piccolo impianto a biomasse in località Carrito. Non avendo alcun preconcetto, a conclusione di quella che altro non fu che una semplice conversazione, dissi che, nel caso fosse stato concretamente presentato un progetto, se ne sarebbe discusso nelle sedi istituzionali con il coinvolgimento sia degli esperti, sia della popolazione al fine di valutarne anche il beneficio per la comunità. Non seppi più nulla, tant’è che pensai che, al pari di tante altre iniziative, anche questo progetto fosse rimasto lettera morta. Mi sbagliavo! Infatti, alla fine di aprile venni a scoprire che tale progetto, con tutta probabilità, aveva avuto già un seguito concreto. Ne chiesi conto al sindaco in consiglio comunale (5 maggio). Così, in quella occasione, mi venne per la prima volta comunicato che la società “Bioenergy scral” aveva depositato, già il 2 marzo 2014, la richiesta di pas (procedura abilitativa semplificata) per la realizzazione di un gassificatore proprio in località Carrito”, ha continuato l’avvocato Eramo. “Mai avrei potuto immaginare che il sindaco, anziché chiamare subito a raccolta il consiglio, la commissione ambiente, gli esperti e i cittadini, aveva invece pensato di passare sotto silenzio un progetto di evidente interesse ambientale e di potenziale impatto per il territorio, nonché per la salute dei cittadini. Così era però! Dovevo constatare che i trenta giorni per il formarsi del silenzio-assenso (articolo 6 del decreto legislativo 28/2011) erano decorsi, posto che l’istanza era stata presentata il 2 marzo ed eravamo, ormai, al 5 maggio senza che fossero intervenuti atti interruttivi (almeno così sembra emergere dagli atti). A parte lo sconcerto, ho chiesto immediatamente, con nota protocollata, la convocazione della commissione ambiente, la designazione di un esperto per le valutazioni di compatibilità ambientale, nonché la convocazione di un’assemblea generale per la dovuta informazione alla popolazione. “Non entro nel merito tecnico, saranno gli esperti a riferirci circa le caratteristiche e la compatibilità ambientale del gassificatore in questione. Come consigliere e soprattutto come preoccupata cittadina, faccio osservazioni in ordine al modus operandi osservato dall’amministrazione nella vicenda. Molti i motivi di perplessità che nelle sedi opportune avrò modo di esternare. Al momento, mi limito ai seguenti quesiti: perché mai il sindaco, ha ritenuto di convocare la commissione ambiente per decidere se tagliare o meno gli alberi della piazza e non ha ritenuto, invece, di convocarla (intendo spontaneamente) per valutare un progetto di potenziale impatto sia per il territorio che per la salute della popolazione? Con quali criteri determina l’importanza delle questioni? Perché mai, il sindaco ha ritenuto di far passare sotto silenzio un progetto che non doveva e non poteva essere taciuto alla popolazione? Forse che la popolazione non ha diritto di sapere cosa succede in casa propria e di decidere in casa propria? Stando così le cose, concludo, rivolgendomi al sindaco, che non sento come un merito bensì come un dovere aver fatto io quello che avrebbe dovuto fare il nostro primo cittadino”, ha terminato il suo intervento il consigliere Eramo.