Castellafiume. Si è svolta questa mattina nel Comune di Castellafiume la cerimonia in onore della donazione di una miniatura che riproduce l’eremo della Madonna del Monte, luogo sacro e oggetto di pellegrinaggio caro ai fedeli di Castellafiume e Capistrello. A realizzare quella che può essere definita una piccola opera d’arte è stato Ulderico Persia di Capistrello, particolarmente devoto alla Madonna del Monte. La miniatura, oggi donata al Comune di Castellafiume, è una riproduzione fedele e dettagliata del piccolo edificio sacro, non solo nelle sue parti esterne, ma soprattutto all’interno. L’edificio, che sorge su una piccola radura, è interamente in pietra. Accanto alla porta d’ingresso sono ben visibili un campanello a sinistra e una croce a destra. Ma è oltre le sbarre della porta d’ingresso che è possibile scorgere i banchi ed il leggio in legno, la statua della Vergine, il Bambino Gesù e un’epigrafe. Fedelissima anche la riproduzione della radura intorno con tanto di staccionata, una piccola fontana e i resti del fuoco che i pellegrini accendono per scaldarsi. ” Chi lavora con le sue mani è un lavoratore, chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano, chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista” questo l’omaggio ed il riconoscimento a Ulderico Persia da parte del sindaco Domenico Mariani che cita una bellissima frase di San Francesco d’Assisi. La piccola chiesa della Madonna del Monte si erge sul Monte Arezzo. Ogni domenica di maggio, mese che la Chiesa dedica proprio alla Madonna, i fedeli provenienti da Castellafiume, Capistrello, Corcumello e Cese si danno appuntamento di buon mattino sul crinale del Monte a 1270 metri di altezza, per rendere omaggio alla Madonna. E’ difficile stabilire in quale epoca storica venne costruito il piccolo edificio sacro. L’ipotesi più accreditata è che la sua costruzione fu opera dei Monaci Benedettini che edificarono chiese e monasteri durante le loro opere di bonifica nella Marsica. La leggenda narra che la chiesetta del Madonna del Monte è stata da sempre contesa tra le comunità religiose di Capistrello e Castellafiume. La statua della Madonna, che guarda verso Castellafiume, era motivo di grande rammarico per gli abitanti di Capistrello che più volte avevano provato invano a girarla verso il Paese, ritrovandola poi al mattino rivolta verso Castellafiume. Dai versanti del Monte Arezzo, nelle prime ore dell’alba, i pellegrini ne risalgono le pareti rocciose, dal versante ovest per Castellafiume e dal versante est per Capistrello. La leggenda narra, inoltre, che essi durante il loro cammino seguano le pietre che conserverebbero le orme della Madonna tinte di rosso a causa del sangue versato dalla Vergine nel difficile viaggio per raggiungere la cima dove sorge il piccolo eremo. Il pellegrinaggio offre anche un’esperienza sensoriale unica anche dal punto di vista naturalistico. Dalla cima del Monte è possibile ammirare un meraviglioso panorama da tutti i versanti e godere del profumo della piante selvatiche che si trovano solo in alta montagna. Sicuramente l’esperienza più significativa è l’incontro ravvicinato con i grifoni, che hanno fatto di questa parete rocciosa la loro dimora. Talvolta è possibile vederli planare nel cielo o appollaiati sulle rocce quasi come guardiani della Vergine. @fededimarzio84