Terza domenica in compagnia di #ParrocchiaLive, la rubrica che racconta le realtà parrocchiali della Marsica. Oggi è il turno della chiesa dello Spirito Santo di Avezzano. La redazione ha contattato don Antonio Salone. Ecco cosa ci ha detto.
In un mondo in continua trasformazione, anche la comunicazione sembra cambiare. Quali sono i metodi che oggi avete adottato per dialogare con la comunità?
Sono state adottate tre modalità. La prima è diretta: mi riferisco al dialogo personalizzato che si instaura con i fedeli nelle occasioni di incontro in parrocchia. La seconda è virtuale: attraverso una mailing list grazie alla quale entro in contatto con 1500 indirizzi. In questo campo rientra anche il giornalino online, nel quale si possono trovare riflessioni, spunti di dialogo e anche comunicazioni sulle varie iniziative che organizziamo. Inizialmente veniva utilizzato un giornalino cartaceo, ci siamo successivamente resi conto che ora è più facile, economico e veloce comunicare attraverso il web. La terza modalità è saltuaria: tramite la benedizione annuale delle famiglie in casa, posso comunicare con i fedeli che non frequentano la parrocchia costantemente ma gradiscono la visita del sacerdote per partecipare a un momento di confronto e dialogo intimo.
Come vi rapportate con i giovani? Come rispondono le nuove generazioni?
Nella mia parrocchia ci sono giovani che frequentano il catechismo, l’azione cattolica e altre attività loro dedicate. Dobbiamo, però, ammettere che rappresentano solo una piccolissima percentuale dei ragazzi che, a livello numerico, effettivamente fanno parte di questa realtà. Come nella maggior parte delle chiese d’Europa, i giovani si sono pian piano allontanati dalla fede ma nonostante ciò, le presenze che popolano la mia parrocchia oggi sono di qualità: è alta la frequenta e spontanea la partecipazione.
Di che tipo di attività culturali, sociali e di formazione cristiana la parrocchia dello Spirito Santo è promotrice?
A livello sociale abbiamo la Caritas che è molto ben organizzata e che serve circa 40 famiglie. Tutti i mercoledì avviene nella sede della nostra parrocchia la distribuzione dei pacchi. Inoltre, siamo l’unica parrocchia nella provincia dell’Aquila ad avere un banco farmaceutico. Una volta all’anno si fa raccolta di farmaci da banco e con la presenza di un medico si attua questa condivisione. Promuoviamo anche attività di carattere formativo: gruppo di comunione e liberazione, il gruppo dell’azione cattolica, sia a livello di giovani che di adulti, il gruppo carismatico che svolge un’attività di preghiera. Infine, ci avvaliamo della collaborazione della presenza del teatro dialettale “Tre conche”.
Quali sono le difficoltà pratiche che si riscontrano nella gestione di una parrocchia?
La mia parrocchia è molto grande: ha diversi locali (1000 mq in superficie e 1000 mq nel seminterrato). In più, stiamo realizzando una piazza davanti alla chiesa che si estende per circa 4mila mq. Le difficoltà le riscontro solo nella gestione della manutenzione ordinaria. Per il resto con la mia parrocchia non ho problemi: nonostante sia alto il numero di fedeli ho con tutti un ottimo rapporto.