Secondo appuntamento domenicale con #ParrocchiaLive, la nuova rubrica di MarsicaLive dedicata ai racconti delle parrocchie di tutta la Marsica. Questa settimana è il turno della chiesa di San Rocco di Avezzano. La redazione ha contattato il parroco don Adriano Principe per lasciarsi guidare all’interno di un viaggio che permetterà a tutti i lettori di scoprire il dietro le quinte di questa realtà. Ecco cosa ci ha raccontato.
Come sta cambiando il modo di dialogare con i fedeli, in seguito alle trasformazioni che il mondo e la comunicazione stanno subendo?
Vorrei iniziare premettendo che la chiesa di San Rocco è sempre molto piena. Numerosi sono i fedeli che condividono parte delle loro esperienze con questa parrocchia, sia durante la messa della domenica che nei giorni feriali. Oggi i metodi che adottiamo per comunicare sono diversi. Dialogare vuol dire anche riuscire a interagire attraverso corsi, giochi ed eventi. Ciò si trova alla base della nostra realtà: organizziamo attività rivolte ai più piccoli e altre, invece, destinate agli adulti, grazie alle quali riusciamo a mandare forti e chiari i nostri messaggi di fede.
Che tipo di rapporto si è instaurato con i giovani? Come rispondono le nuove generazioni?
In parrocchia io mi affido molto ai ragazzi perché loro rappresentato il mezzo attraverso cui è possibile allargare i nostri messaggi ad altri giovani, in maniera tale da farli avvicinare a noi. Inoltre, ci avvaliamo della splendida presenza dell’Azione Cattolica Ragazzi che promuove attività formative e ricreative riuscendo a interagire con tutti in maniera ottimale. Abbiamo un laboratorio chiamato “Il volo del coleottero” che consiste nello svolgimento di eventi teatrali per i ragazzi.
Nella nostra parrocchia le attività ludiche che promuoviamo quotidianamente riescono ad attrarre molti giovani. Tra queste: le partite nel campo da calcetto o i tornei di tennis tavolo, biliardino etc. Attività, dunque, che aiutano a creare coesione e condivisione anche attraverso il gioco. Non di seconda importanza, naturalmente, i regolari incontri di educazione cristiana, del canto gregoriano e dell’animazione della messa dei bambini che ci permettono di stringere con loro legami sempre più forti.
Quali sono le altre attività di cui la parrocchia di San Rocco è promotrice?
Le attività che svolgiamo in parrocchia, come ho detto precedentemente, non sono poche. Nel campo caritativo, ad esempio, distribuiamo regolarmente nei nostri locali viveri e indumenti per le famiglie più bisognose, grazie al lavoro della Caritas, delle vincenziane e della confraternita di San Rocco. Quest’ultima, per di più, si occupa anche della formazione cristiana dei confratelli. Con le comunità familiari di evangelizzazione proponiamo incontri aperti a tutti i membri della famiglia per parlare del Vangelo e della Bibbia sperando che il messaggio e la pratica si diffondano anche al di là della stessa parrocchia. Collaboriamo con associazioni che promuovono eventi e attività, dal teatro per bambini, ragazzi e adulti alla realizzazione anche di presepi artistici nei mesi di novembre e dicembre. Inoltre, con il direttore del Sert si tengono incontri gratuiti di mutuo aiuto per persone con problematiche legate alle dipendenze dall’alcol, droghe o gioco d’azzardo.
Quali sono le difficoltà che si riscontrano nella gestione di una parrocchia?
La gestione della parrocchia di San Rocco non è particolarmente complessa. Nonostante l’alto numero di iniziative che vengono proposte, le difficoltà che emergono sono facilmente risolvibili grazie alla presenza di validi collaboratori su cui posso fare affidamento. Loro, infatti, offrono aiuto nell’organizzazione dell’intera parrocchia: dagli incontri di formazione cristiana alle varie attività ricreative.