Avezzano. L’idea del “Granello di Senape” nasce nel 1988 da un gruppo di amici convinti che il loro sogno di un mondo migliore, più giusto, fosse lo stesso della maggior parte degli abitanti del pianeta, condannati a sopravvivere nella povertà, nell’esclusione, nell’oppressione, da sistema brutale ed ingiusto.
Sulla convinzione che quel sogno fosse concretamente realizzabile, il “Granello di Senape” è divenuto Associazione nel 1995 e da quel giorno è cresciuto piuttosto velocemente sia nel numero delle persone che hanno scelto di farne parte, sia nel numero dei progetti via via attivati. L’Associazione è da anni al fianco dei poveri, degli esclusi, degli oppressi con progetti nei campi
dell’educazione, della salute, della cooperazione economica e della formazione che si realizzano in
Costa d’Avorio, Rwanda, Mali e Madagascar oltre che in Italia con un bellissimo progetto per le
Donne Vittime della Tratta.
L’Associazione è presente ed attiva in Madagascar dal 2003 e, attraverso l’associazione di
volontariato malgascia “Loharano” sostiene una equipe locale che promuove, organizza e
sostiengruppi di famiglie che realizzano progetti di intervento in ambito sociale basandosi sulla
condivisione di esperienze e risorse. Le zone in cui attualmente il “Granello di Senape” opera sono:
la capitale Antananarivo, nei sobborghi di Itaosy e più precisamente nei quartieri di AmbodifisaKa
ed Andohatanjona dove sono presenti ampie sacche di povertà estrama e di disagio, dove sono
molto diffuse malattie come malaria, tubercolosi e Aids, casi di malnutrizione e denutrizione.
La situazione igienico sanitaria è disastrosa, anche a causa di una mentalità non attenta a questo
problema.
Di qui la necessità di dotare il quartiere di un centro sanitario/sala parto che dopo mille difficoltà
soprattutto burocratiche, è stato inaugurato nel novembre 2017, anche se con personale medico
ridotto e materiale scarso. L’Associazione del “Granello di Senape” di Avezzano ha organizzato
questo torneo in collaborazione con l’Associazione Amici del Burraco e con l’Aia dei Musei
per raccogliere fondi affinchè venga garantita la presenza dei dottori e delle ostetriche tutti i
giorni ed anche di notte, assicurando l’assistenza e soprattutto l’igiene alle donne durante il
parto.